Limbadi. L’Anpi commemora il partigiano Carmine Fusca

Fusca con la medaglia della Liberazione

Nel giorno della memoria l’Anpi commemora il partigiano Carmine Fusca, scomparso di recente. L’iniziativa si svolgerà nella sala conferenze del Palazzo Municipale nel pomeriggio (ore 17). Parteciperanno, oltre al sindaco Pino Morello, il presidente Anpi Silvestro Scalamandrè, il presidente dell’Istituto Calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea Pantaleone Sergi, il segretario provinciale Cgil Luigi De Nardo.

Il partigiano Carmine Fusca (scomparso lo scorso Natale) e vissuto nella piccola frazione di San Nicola de Legistis, sarà ricordato oggi, “giorno della memoria”. La commemorazione, organizzata dall’Anpiinsieme alla Cgil,si svolgerà nella sala conferenze del Palazzo municipale di Limbadi, a partire dalle ore 17.00.

Nell’occasione, oltre al sindaco Pino Morello e al presidente dell’Anpi Silvestro Scalamandrè, sono previsti gli interventi di Pantaleone Sergi (giornalista e scrittore e presidente dell’ICSAIC – Istituto Calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea), e del segretario provinciale della Cgil Luigi De Nardo.

Quest’anno la ricorrenza cade a ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia nel 1938. Non solo quindi il male assoluto con l’orrore dei lager nazisti, dove si è consumato lo sterminio che causò circa 15 milioni di morti in pochi anni, con la soluzione finale del problema ebraico con il genocidio, che ha significato la negazione dell’umanità. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Matterella il 25 gennaio al Quirinale: “Ancora oggi ciò che ci interroga e sgomenta maggiormente, di un mare di violenza e di abominio, sono la metodicità ossessiva, l’odio razziale divenuto sistema, la macchina lugubre e solerte degli apparati di sterminio di massa, sostenuta da una complessa organizzazione che estendeva i suoi gangli nella società tedesca…”. A questa macchina della crudeltà spietata ha partecipato il regime fascista a partire dalle leggi razziali, come ha sottolineato nel suo discorso Mattarella: “Le leggi razziali – che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare ‘leggi razziste’- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia. Ideate e scritte di pugno da Mussolini, trovarono a tutti i livelli delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza. Quella stessa indifferenza, come ha sovente sottolineato la senatrice Segre, che rappresenta l’atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli”.

Il particolare momento storico che stiamo vivendo, in cui l’onda della dimenticanza rischia di trascinare tutto nel vortice della velocità mediatica, anche la memoria della Shoah, i rigurgiti neofascisti e razzisti non possono passare inosservati. Lo ha ammonito Liliana Segre, una delle ultime testimoni della distruzione Shoah, all’indomani della sua nomina a senatrice a vita: “Stiamo morendo tutti, ormai siamo rimasti pochissimi, le dita di una mano, e quando saremo morti proprio tutti, il mare si chiuderà completamente sopra di noi nell’indifferenza e nella dimenticanza”.

E’ fondamentale fare memoria, in quanto rappresenta la migliore difesa immunitaria contro le cellule tumorali dei neofascismi e razzismi che ritornano ciclicamente e attaccano il patrimonio dei valori democratici e civili della società. E’ necessario non stancarsi di rammentare coloro che hanno vissuto in prima persona quella terrificante esperienza, come la lotta che ha visto protagonista il partigiano Carmine Fusca, il quale si è fatto artefice, assieme ai tanti partigiani e civili che hanno combattuto contro l’infamia e la vergogna del regime nazifascista, per restituire dignità e libertà all’umanità intera. Sono state quelle esperienze, quell’eredità che hanno dato vita ai principi fondamentali presenti nella Costituzione, entrata in vigore da settant’anni, l’1 gennaio del 1948.

foto partigiano Carmine Fusca