Taipei. Il nazionalista e filo-cinese Hou Yu-ih: sono molto triste

elezioni - Foto di Ulrike Leone da Pixabay

Il 2024 vedrà diverse Nazioni al voto. Tra le prime ad andare alle urne Taiwan. Questa tornata elettorale è “ad alto rischio“. I suoi effetti, infatti, si vedranno su scala mondiale. Il candidato dei nazionalisti del Kuomintang, Hou Yu-ih, sostenuto da Pechino, ha ammesso la sconfitta. “Ho fatto del mio meglio, sono molto triste di non aver potuto completare il cambio di governo. Mi dispiace molto”, ha dichiarato.

La vittoria è andata a William Lai Ching-te del Partito democratico progressista (Dpp), attuale vice presidente. L’altro sfidante, in quella che è stata una corsa a tre, era Ko Wen-je, del Partito popolare (Tpp). Sono stati 19,5 milioni gli elettori chiamati a rinnovare anche il Parlamento, lo Yuan legislativo. Le urne si sono aperte alle 8 locali (l’1 in Italia) e si sono chiuse alle 16 (le 9 in Italia).

Il candidato del Dpp, Lai, si attesta al 40,2% delle preferenze mentre Hou Yu-ih del Kmt, il principale rivale, si ferma al 33,4%. “Come una delle prime e delle più anticipate elezioni del 2024, Taiwan ha centrato una vittoria per la comunità delle democrazie”. Sono le prime parole di William Lai. “Abbiamo resistito alle pressioni esterne, abbiamo dimostrato al mondo quanto abbiamo a cuore la nostra democrazia. Questo è il nostro impegno incrollabile”, ha aggiunto, specificando poi. “Sono determinato a salvaguardare il Paese dalla minaccia della Cina“.

In gioco, oltre ai rapporti con la Cina, che rivendica l’isola come parte “inalienabile del suo territorio da riunificare anche con la forza” entro il 2049 (centenario della fondazione della Repubblica Popolare), c’è anche il nodo dell’identità taiwanese da difendere. In gioco ci rapporti e lo stato della competizione globale tra Usa e Cina. Washington protegge l’isola da tempo con armi e navi militari e impedisce di fatto a Pechino di imporre la propria influenza nel tratto di mare dello Stretto di Formosa e nell’Indo-Pacifico. Per la Cina lo Stretto di Taiwan è uno snodo fondamentale per gli scambi commerciali mondiali. Taiwan riveste un’enorme importanza strategica perché è il principale centro di produzione di alcuni dei semiconduttori più avanzati al mondo.

Antony Blinken ha chiesto alla Cina di mantenere “la pace e la stabilità” nello Stretto di Taiwan durante le elezioni presidenziali. Il segretario di Stato americano ha avuto un colloquio con il ministro per gli Affari internazionali Liu Jianchao a Washington. Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza di risolvere i casi di “cittadini americani ingiustamente detenuti o soggetti a divieti di uscita in Cina e ha sollevato le preoccupazioni da parte degli Stati Uniti sulle violazioni dei diritti umani nel Paese”. Blinken ha ribadito, infine, l’importanza di mantenere la pace e la stabilità anche nel Mar Cinese Meridionale, teatro di primaria importanza per Washington.