Tarocchi: quali e quanti sono e che cosa significano?

Storia della cartomanzia

Le arti divinatorie, tra cui spicca sicuramente la cartomanzia, si avvalgono di un universo di simboli molto ampio, che permette di ricostruire un significato alla base del quale si trova la risposta che viene data al preciso interrogativo di una persona. Questi simboli, tra cui si citano carte e tarocchi, permettono di associare, ad un’immagine, un determinato significato, che viene adattato a seconda del contesto o dell’interrogativo di una persona. Per questo motivo, utilizzare i tarocchi o le carte non è semplice, ma ci sarà bisogno dell’intervento di un professionista, che lavora nel campo della cartomanzia.

Questi ultimi possono essere rintracciati anche online, per mezzo di alcune piattaforme che permettono di fissare una seduta di cartomanzia o una specifica lettura dei tarocchi: ne è un esempio Cartomantidellaverita.it. Non tutti sanno che, però, i tarocchi rappresentano un simbolo molto radicato nell’ambito della cultura popolare italiana, essendo nati proprio nel nostro paese ed essendosi sviluppati, in un primo momento storico, come delle vere e proprie carte da gioco. Per questo motivo, di seguito si cita tutto ciò che c’è da sapere a proposito di quali e quanti sono i tarocchi e che cosa significano.

Tarocchi: la storia di queste carte

Come si diceva precedentemente, i tarocchi nascono in Italia nel XV secolo, orientativamente nella zona dell’Italia settentrionale, prima di svilupparsi all’interno di tutto il paese in Europa, tra il 17º e il XVIII secolo. Secondo la storia di queste carte, l’origine dei tarocchi avviene attraverso il contatto con la cultura egiziana e, in particolar modo con quella di mamme Lucchi, che presentano quattro semi: mazze da polo, denari, spade e coppe, simili a quelli delle carte napoletane. Secondo una teoria piuttosto diffusa, i tarocchi venivano utilizzati come carte da gioco in Italia, dal momento che, ad un mazzo tradizionale di carte con determinati semi e numeri, vengono aggiunti dei trionfi, ovvero delle figure particolari che, oggi, prendono il nome di arcani maggiori.

Da quel momento in poi, il successo è così tanto elevato da permettere, ai tarocchi, anche di essere associati ad arti pittoriche o a realizzazioni specifiche, che venivano affidate ad artisti molto in voga nell’ambito del proto-Rinascimento Italiano. Nelle prime testimonianze dell’utilizzo dei tarocchi, il numero di carte era minore ma, nel corso degli anni, i tarocchi sono aumentati di numero, fino a giungere alle 78 carte di oggi, che si strutturano sulla base di 56 carte con seme tradizionale a cui si aggiungono i 21 trionfi, ovvero le figure che si citavano precedentemente, e 1 matto. Ad oggi, nonostante in un primo momento i tarocchi non fossero utilizzati per esoterismo o arti divinatorie, il preciso utilizzo di queste carte si lega proprio al fenomeno della cartomanzia.

Il significato dei tarocchi

Un interrogativo sicuramente molto importante, nell’ambito della cultura popolare, riguarda il significato dei tarocchi. C’è da dire che, qualora vengano utilizzati in quanto carte da gioco, il senso dei tarocchi non differisce troppo rispetto alle tipiche carte di seme italiano o francese, come le carte napoletane o quelle che vengono utilizzate per giochi d’azzardo. In quel caso, dunque, basta associare semplicemente al numero della carta un valore mentre, per le figure, si attribuiscono dei numeri differenti. Quanto al significato dei tarocchi nell’ambito delle arti divinatorie, questo varia a seconda della differenza tra arcani maggiori e arcani minori. I primi, rappresentati sotto forma di trionfi, indicano alcune virtù e specifici elementi della vita e della morte, assumendo anche un significato molto importante, a cui vengono legati gli arcani minori, che possono completare un determinato significato o essere legati ad un contesto specifico, a seconda dei simboli presenti sulla carta.