Unione Europea: roaming libero fino al 2032

Buone notizie per milioni di europei. Il roaming libero negli stati membri dell’Unione Europea varrà fino al 2032. Il Parlamento Europeo ha raggiunto un accordo con gli Stati membri per l’estensione della normativa. Le regole sul roaming libero, introdotte per la prima volta nel 2017, impongono agli operatori telefonici di offrire ai clienti l’uso del proprio piano di abbonamento per i dati e per le chiamate anche quando si trovano in un altro paese dell’UE. Il termine di scadenza del precedente regolamento era stato fissato a luglio 2022.

“Siamo riusciti a raggiungere un accordo che rappresenta un progresso e condurrà a una qualità del servizio ancora migliore per tutti i cittadini europei”, ha dichiarato l’europarlamentare Agelika Winzig, cui fa capo la negoziazione sulla normativa. “Stiamo creando un mercato del roaming più equo, con un focus particolare sugli operatori minori, attraverso il taglio dei limiti all’ingrosso”.

La normativa richiede che i provider di telefonia mobile garantiscano ai clienti la stessa qualità di accesso alla rete telefonica cui sono abituati nel proprio paese di residenza. Chi paga per una connessione 5G in Italia, deve ottenerla (se disponibile) anche quando viaggia nell’Unione Europea. Gli operatori possono però imporre dei limiti al traffico dati, con soglie di consumo in GB ridotte rispetto a quanto disponibile nel paese di origine.

Per garantire l’accesso dei propri clienti a una rete controllata da un altro operatore, le aziende di telefonia acquistano pacchetti “wholesale” (all’ingrosso) per il roaming. A partire da questo anno il limite di prezzo per queste offerte fra operatori in Europa è di 2 euro per GB. L’obiettivo è arrivare a 1 euro per GB a breve. Questa limitazione dei prezzi, nelle intenzioni dell’UE, dovrebbe riflettersi positivamente sul limite di GB in roaming offerti dalle aziende ai propri clienti.

Grazie al roaming gratuito in Europa, inoltre, chiamare dall’estero un numero italiano da un altro numero italiano non genera costi aggiuntivi. La tariffa utilizzata per le chiamate è esattamente la stessa sottoscritta con il proprio operatore. Diverso invece il caso di una chiamata fra numeri di paesi diversi, ma sempre membri dell’Unione. Per questo tipo di collegamento telefonico il limite di prezzo massimo rimane 19 centesimi al minuto, ma la Commissione sta studiando il caso per capire se è possibile rivedere anche questo limite, così da abbassare per decreto il costo delle chiamate intra-EU per i consumatori.