Dove sono i valori di Nobiltà e Umanesimo nell’uomo oggi

di N.H. Don Rosario Logiacco.

In questa epoca moderna le parole “Nobilitas” o “Umanesimo”, le quali portano con sé valori fondanti dell’uomo, sembrano uscire fuori da un libro di un autore rinascimentale. Ci troviamo davanti ad una vita sociale teleguidata da chi gestisce i poteri tramite i mass media, ed ecco che l’uomo perde la sua nobiltà d’animo, diventa un burattino senza fili, plagiato e plasmato a dovere proprio come loro hanno deciso di creare, un uomo lontano dai valori dell’Umanesimo, di quell’atteggiamento spirituale e culturale che lo aveva accompagnato per centinaia di anni.

Negli ultimi 50 anni è stata fatta una politica di profitto, dove la famiglia ha perso il ruolo di centralità, ha perso i valori sociali e religiosi di un credo che formava l’uomo di conoscenze culturali, del bello, con una didattica, prima verbale, tramandata dagli avi, di padre in figlio, dove vigevano leggi non scritte ma rispettate quali: l’onore, l’onestà, il rispetto, la fedeltà nell’amicizia, l’ordine, la disciplina, l’amore per la conoscenza. In seguito veniva studiata a scuola.

Una scuola aperta a tutti e non solo a facoltosi figli di persone che coprivano certi ranghi nella società. Leggi e anche tradizioni rispettate, soprattutto da famiglie patriarcali, dove la disciplina era rispetto e ordine. Negli anni a venire, con laboriosità, questi uomini hanno portato, per se stessi e per gli altri, notevoli benefici in termini di progresso, di benessere economico e sociale, dove l’individuo era spronato a migliorare le sue condizioni di vita, non mancava di coraggio né di amore per la sua famiglia, per l’Onnipotente e per la patria, per la quale avrebbe dato la vita se fosse stato necessario.

Ricordare il passato è molto importante perché quello che c’è stato nei secoli precedenti serva da insegnamento. La vita per quanto sia difficile è come una medaglia, ha due facce, una buona e l’altra cattiva, ognuno di noi deve decidere quale seguire, se vivere nell’ambiguità, nella meschinità, negli inganni oppure nell’esatto contrario.

Credo che il demone della discordia, del malaffare, del tradimento, il demone in assoluto della malvagità ormai imperversi nei cuori e nelle anime di molti uomini, ecco il motivo per cui il fratello uccide il fratello, la madre il figlio, e via dicendo.

Questa società ha portato le persone in una fase critica, soprattutto in termini di perdita dei già menzionati valori umani, fondamentali per una sana vita civile e religiosa. Certamente viene da pensare che la gran parte della massa degli individui è come robotizzata.

L’Umanesimo, nato in Italia nel secolo XIV, ha come base le riflessioni dei pensatori antichi sull’esistenza umana. Si studiavano i classici latini e greci; oggi quanto di tutto questo si studia nelle nostre scuole? L’uomo dovrebbe capire di far parte di un disegno divino che lo vede protagonista in un ambiente dove gli equilibri sono di una perfezione cosmica.

L’uomo è un essere perfetto, un essere finito nell’immensità dell’infinito e vive in simbiosi con l’ambiente che lo circonda, per cui dovrebbe curare il proprio io interiore con lo studio per la conoscenza della realtà che lo circonda.

Ma l’uomo ha perso il senso di quell’equilibrio che lo vedeva parte integrante nell’ambiente dove egli stesso vive, ha perso il senso di cosa sia lui come essere umano tra gli umani. Lui potrebbe invece creare una “Nobilitas” intesa come nobiltà d’animo.

Nell’antica Roma, il termine designava quei cittadini famosi che in virtù della loro stessa notorietà potevano aspirare alla carriera politica e questo vocabolo fu sinonimo di nobiltà di sangue fino a quando una nuova aristocrazia si sostituì a quella vecchia dei patrizi. Questa “nuova nobiltà”, detta nobilitas era formata in gran parte da plebei ricchi i quali divennero ben presto la classe dirigente dell’impero romano. Il titolo di ‘nobilis’ fu conferito direttamente dall’imperatore, come un’onorificenza per meriti speciali nei confronti del sovrano.

Una nobilitas che fino ai giorni nostri ha fatto la storia del mondo intero, da Oriente a Occidente. Famiglie che hanno generato re, papi, principi, vescovi e cardinali i quali, oltre alla storia, si sono adoperati per creare e sviluppare il senso del bello sotto ogni forma d’arte, sotto ogni aspetto, pittorico, scultoreo ed architettonico, commissionando le opere a vari artisti che si sono succeduti negli anni.

Oggi, grazie a questi uomini del passato, possiamo ammirare la straordinaria bellezza che arricchisce la terra. Nel 1948, i titoli nobiliari sono stati aboliti e dichiarati privi di valore giuridico dalla Costituzione italiana. Credo siano pochi i nobili che, oltre a curare i loro affari, portano avanti politiche sociali per risvegliare le coscienze di coloro che hanno perso tanti valori.

Ci sono persone che hanno una nobiltà d’animo e sani valori di umanità religiosi e sociali, ma non sono né ricchi né aristocratici, pertanto non hanno possibilità di far sentire la loro voce. Mentre c’è chi potrebbe nobilitare, elevare spiritualmente e moralmente, conferendo dignità e prestigio a chi sta ad ascoltare e seguire con gli esempi di vita. L’uomo di oggi avrebbe bisogno di vivere un nuovo rinascimento, e chi ha le idee opportune per svegliare le coscienze è giusto che si adoperi e scenda in campo.

L’uomo ha bisogno di credere in se stesso e in una società che con la famiglia rappresenta la rinascita civile, culturale, politica e spirituale per una nuova umanità fatta di uomini nobili d’animo e di una nuova nobilitas che ha come principio e dovere quello di dare esempi di dignità e umanità colma di valori.

Uomini nobili che lottano contro le ingiustizie senza dimenticare la loro grandezza, facendo capire che non ci si deve caricare di ansie e disagi dimenticando la propria identità di uomini, perché loro sono figli di un passato glorioso, che ha sì illuminato il passato, ma che possiede ancora quella luce che brilla fino ad oggi di valori eterni.

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