Il destino del presidente del Consiglio Giuseppe Conte appare segnato: voto a gennaio

Il Rottamatore fiorentino è pronto a staccare la spina al Governo Conte. Il piano passa da due opzioni. Potrebbe tenersi un voto prima dell’entrata in vigore del taglio dei parlamentari. In alternativa la legislatura va avanti sino al 2023 con un cambio a Palazzo Chigi. Il destino del premier Giuseppe Conte appare segnato. Terremo della contesa la manovra dietro cui ci sono le ambizioni di Matteo Renzi. I grillini sono passati dalle mani di Matteo Salvini a quelle di Matteo Renzi. Se però il primo era un leader “aperto” e “dialogante” il secondo, invece, ha il volto del “cattivo” e “calcolatore”. Ma a fare saltare il governo, portando l’Italia al voto, potrebbe essere il Pd di Nicola Zingaretti. L’opzione è bruciare sul tempo i dem e mandare a Palazzo Chigi “un premier più vicino alle posizioni di Italia Viva”. A scriverlo è Pasquale Napolitano su Il Giornale. Se però questa opzione fallisse il piano alternativo del politico fiorentino è voto subito, nel mese di gennaio, prima che scatti la tagliola sui parlamentari. Sarebbe anche l’opzione più favorevole. Andando oggi al voto Italia Viva otterrebbe una consistente pattuglia di parlamentari e potrebbe anche essere determinante nella formazione di un governo del centrodestra o del centrosinistra. Diventerebbe un ago della bilancia. Votando più avanti (dopo il taglio dei parlamentari), con le attuali percentuali, avrebbe un numero inferiore di parlamentari, e non potrebbe condizionare le scelte del Governo. I dem invece puntano ad andare al voto dopo l’ok alla manovra. L’alleanza con i grillini non funziona. Il fronte favorevole alle elezioni anticipate si sta allargando. Goffredo Bettini ha messo in allerta i coordinatori regionali invitandoli a tenersi pronti in caso di corsa al voto. In un colpo solo i dem potrebbero contarsi, provare a ridimensionare Matteo Renzi e annullare il peso dei grillini. Nicola Zingaretti diverrebbe così l’antagonista di Matteo Salvini e i grillini sarebbero marginali. Matteo Salvini non aspetta cosa migliore! I grillini sono terrorizzati da questa opzione. Soprattutto Luigi Di Maio. Il doppio voto in Emilia Romagna e Calabria comunque potrebbe portare ad elezioni in primavere. Infatti con la vittoria del centrodestra nelle due regioni sarà difficile resistere al governo e il voto anticipato sarebbe l’unica soluzione.