L’Umbria non è più rossa ma salviniana: avviso di sfratto notificato ai grillini

L’Umbria rossa non c’è più. Di Maio e Zingaretti insieme non valgono numericamente Salvini. Gli umbri vanno in massa alle urne (64,42) quasi 7 su 10. Eleggono Donatella Tesei, candidata di una coalizione a guida leghista. Il Carroccio sbanca prendendo poco meno del 38%. Fratelli d’Italia ottiene il 10,4% dei voti. Insieme il fronte sovranista ottiene il consenso di un umbro su due. Il voto avrà pesanti ripercussioni sul governo. E’ infatti un risultato negativo molto negativo per l’alleanza giallo-rossa, i cui partiti peggiorano il dato delle Europee quando il Pd era arrivato al 23,98% e i 5Stelle al 14,63%. Il Pd fa registrare una leggera flessione, ma il calo è netto rispetto ai risultati che il partito otteneva in regione. Malissimo il Movimento che oscilla tra il 7 e l’8%, dimezzato rispetto alle europee e 20 punti più basso del risultato delle politiche 2018. E’ una vittoria storica. Per la prima volta una giunta regionale umbra non sarà guidata dal centrosinistra. Matteo Salvini sottolinea: “A occhio fatta un’impresa storica”. “Gli italiani – rincara la dose – non amano i traditori e i poltronisti”. Secondo Salvini “qualcuno al Governo dovrebbe ritenersi abusivo”. Esulta anche Giorgia Meloni su Facebook. “Espugnata la roccaforte della sinistra: ora liberiamo l’Italia!”. Il risultato di Fratelli d’Italia, che arriva al 10%, supera il M5s e doppia quasi Forza Italia, è “entusiasmante” per la leader del partito. “Dall’Umbria dopo mezzo secolo una svolta storica – scrive su twitter Silvio Berlusconi, presidente di FI – anche nelle tradizionali Regioni rosse il centro-destra unito rappresenta l’ampia maggioranza degli elettori. La nostra alleanza è il futuro dell’Italia e ha il diritto-dovere di governare il Paese”. Arriva anche un primo commento di Antonio Tajani per Forza Italia: “Gli italiani vogliono un governo di centrodestra”. Sul fronte opposto i grillini non ammettono le proprie colpe e scaricano le responsabilità sul Pd. “Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato”. Solo il segretario Pd Nicola Zingaretti ha deciso di difendere l’intesa con il Movimento. “La sconfitta è netta e conferma una tendenza negativa del centrosinistra consolidata in questi anni in molti grandi comuni umbri che non si è riusciti a ribaltare – ha scritto su Facebook – Il risultato conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all’alleanza”. Duro commento anche dal segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. “Ha un po’ peccato di superbia chi predicava che un governo improvvisato, compromesso con quello precedente nello stesso primo ministro e nei programmi, avrebbe comunque costituito un argine a Salvini. Lontano dal Viminale, il leader leghista non si è sgonfiato: tutt’altro”.