Vicenza. Oggi di scena i Matinée al Chiericati

Oggi alle 11 a Palazzo Chiericati di Vicenza sono di scena i “Matinée al Chiericati”, rassegna di musica da camera realizzata dall’Orchestra del Teatro Olimpico che propone al centro di questi concerti i migliori elementi della formazione. Il terzo appuntamento al Salone d’onore del Chiericati è tutto incentrato sul repertorio per fiati del Primo Novecento. La matinée di oggi ha inizio con il Sestetto in Mi bemolle minore op. 30 del compositore e trombettista sassone Oskar Böhme, vissuto a cavallo fra Otto e Novecento. Dopo gli studi musicali al Conservatorio di Lipsia, Böhme si esibì in alcune orchestre minori in Germania fino a quando colse l’opportunità di entrare stabilmente nell’orchestra del prestigioso Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ove suonò per 25 anni. Con l’avvento del regime staliniano venne esiliato e di lui si persero completamente le tracce: morì probabilmente intorno al 1938. Il Sestetto proposto dai fiati della OTO, che si sviluppa in quattro movimenti, è considerato il più riuscito dei suoi lavori, una cinquantina in tutto. Oboe, clarinetto e fagotto sono i protagonisti del secondo brano in programma: i “Cinque pezzi in trio” scritti dal compositore parigino Jacques Ibert nel 1935. Autore dallo stile elegante e considerato un tradizionalista per il suo attaccamento alla forma classica, Ibert si cimentò con successo in diversi generi musicali che comprendono la musica sinfonica e da camera, opere e operette, balletti e musica da film. La matinée termina con l’Ottetto per strumenti a fiato di Igor Stravinskij, delizioso brano in stile neoclassico che il compositore russo scrisse nei primi anni Venti per l’insolito organico formato da un flauto, un clarinetto e coppie di fagotti, trombe e tromboni. La genesi “onirica” del pezzo è testimoniata dallo stesso autore nelle “Conversazioni con Craft”, dove ricorda: “mi risvegliai dal sogno in uno stato di delizioso benessere e il mattino dopo cominciai a scrivere l’ottetto, un’opera alla quale non avrei minimamente pensato soltanto il giorno avanti”.