Firenze, un altro pezzo di piazza Santa Maria Novella torna all’antico splendore

Il capoluogo di regione si rimette a nuovo. Massicci gli interventi in piazza Santa Maria Novella. Sono stati appena restaurati i due monumentali obelischi che si trovano davanti al complesso delle Leopoldine e alla Basilica. Sono state collocate nuove ringhiere per le aiuole fiorite della piazza.

Lavori sono stati presentati dall’assessore all’ambiente e decoro Alessia Bettini

“Continuiamo – ha dichiarato – a investire sulla bellezza di Firenze contro l’incuria, il degrado e i segni del tempo. Ogni intervento di riqualificazione è un tassello del nostro progetto globale di tutela e cura della città. Ringrazio i privati che hanno finanziato il restauro e che hanno dimostrato di avere a cuore il nostro patrimonio artistico e tutti gli uffici comunali coinvolti che hanno seguito i lavori”.

Biblioteca Nazionale Firenze

Il restauro degli obelischi è costato quasi 95 mila euro

L’intervento è stato curato dalla direzione servizi tecnici e servizio belle arti e si inserisce nel progetto FLorence I Care (FLIC) che prevede il finanziamento di restauri di beni artistici o di carattere sociale e scolastico attraverso il coinvolgimento di privati o concessione di pubblicità. In questo caso il finanziamento è stato a carico dell’impresa Mecenarte srl con sede in Villorba (TV).

La piazza, nei secoli, non è stata soltanto ambito di importanti feste religiose e adunanze di fedeli ma anche, e questo soprattutto a partire dal ‘500, sede di spettacoli popolari che qui trovarono un adeguato spazio per il loro svolgimento. Uno tra i più famosi, il cosiddetto Palio dei Cocchi, prevedeva, in una piazza chiusa da gradinate che accoglievano il pubblico, una serie di percorsi attorno a due piramidi in legno e tela (ricordati dai documenti come ‘aguglie’) che limitavano il campo della corsa. Data l’importanza della manifestazione fu decisa una più adeguata soluzione di arredo della piazza che portò, attorno al 1570, a cavare due monumentali obelischi con la supervisione di Bartolomeo Ammannati, poi lavorati da Raffaello e Giovanni Maria Carli e posti in opera nel 1608. Alla fine del Settecento ci fu la sostituzione delle basi e i due monumenti furono arricchiti dai gigli in bronzo posti alla sommità.

I due obelischi, trascorsi 9 anni dall’ultimo intervento di restauro, presentavano delle evidenti criticità: fessure, distacchi di materiale, perdite di colore, erosione della superficie. L’intervento ha previsto tra l’altro una pulitura dei vari elementi, la stuccatura delle crettature e anche la sostituzione del sistema antintrusione volatili che prevede l’installazione di quattro file parallele di dissuasori ad aghi su ciascun lato del basamento e una rete a chiusura della parte cava di ciascuna tartaruga posta tra basamento e obelisco.

Per quanto riguarda le ringhiere i lavori sono costati 50 mila euro

I lavori sono stati a carico della direzione ambiente. Si tratta di nuove installazioni in metallo, poste accanto alle piante di rose, che sostituiscono le barriere precedenti fatte con reti e paletti di legno. Lo scopo è da un lato quello di valorizzare esteticamente le aiuole verdi e dall’altro di proteggerle in maniera migliore dalle intrusioni di persone o animali.

Negli ultimi anni la zona di Santa Maria Novella è stata oggetto di numerosi interventi di riqualificazione, dalla progressiva e quasi totale pedonalizzazione al recupero dell’ex ospedale delle Leopoldine trasformato in museo Novecento, dal restauro della facciata della Basilica a quelli dei chiostri del museo civico, per un totale di quasi 16 milioni di euro di investimenti.