A Marsico Nuovo rivive l’antico rito della trebbiatura

La Cia della Basilicata in una nota fa sapere che “a Marsico Nuovo, dopo la festa della mietitura all’inizio di luglio, oggi 19 e giovedì 20 agosto si svolgerà la seconda parte della manifestazione, dedicata questa volta interamente alla trebbiatura. L’iniziativa, che intende riproporre l’antica festa del grano per rinnovare tradizioni e attaccamento alla terra ma anche per promuovere un evento di attrazione per il turismo rurale è stata organizzata da due aziende agricole (Giuseppe Marinelli e Domenico Logiurato) e dalla Cia Val D’Agri con la sponsorizzazione del Comune di Marsico Nuovo e della locale Pro Loco”. “La mietitura e la trebbiatura del grano – sottolinea Nicola Pisano, direttore della Cia Potenza Sud – costituivano una festa che coronava un lungo periodo di lavoro. Ma erano anche un impegno faticoso. A mezzogiorno arrivavano le donne con le vivande. Si stendeva all’ombra la tovaglia e si servivano a tutti pane ripieno con ortaggi, formaggio, salumi e vino. Al termine della mietitura arrivavano le spigolatrici: donne che legavano il grano e raccoglievano le spighe rimaste a terra per ricavarne farina e pane”. “Le strutture ricettive della Val d’Agri, tra le quali l’Hotel Kiris – si legge nel comunicato della Cia – hanno preparato piatti tipici riprendendo dalla tradizione il menù del contadino legato alla manifestazione, riproponendosi di far diventare la festa un evento per i turisti che chiedono di rivivere l’atmosfera della tradizione contadina e di riassaporare i gusti genuini di una volta. Nonostante le moderne tecnologie abbiano da tempo soppiantato i metodi della tradizione, rendendo meccanico e immediato il processo, questo spirito è tornato a rivivere”. “Anticamente – spiega la Cia – la raccolta del grano avveniva in due fasi separate: la mietitura e la sgranatura o trebbiatura, ovvero il taglio delle spighe, e la successiva separazione dei chicchi. Per secoli entrambe le operazioni furono eseguite a mano. La raccolta avveniva tagliando le spighe a mano con una falcetta. Agli inizi del secolo anche in agricoltura arrivarono le macchine e una delle prime fu la trebbiatrice meccanica. Le prime trebbiatrici venivano mosse da motori a vapore. Trebbiatrice e motrice a vapore erano trainati da buoi. Dalla seconda metà degli anni Trenta comparvero i primi trattori con motori a scoppio che servivano sia per il traino che per il funzionamento della trebbiatrice”.