Crisi, la Borsa crolla di nuovo è paura a Milano

Il Ftse Mib, nonostante i segnali confortanti arrivati dall’asta dei bot a 12 mesi, sta lasciando sul terreno il 6,1% a poco più di un’ora dalla chiusura. Dopo la boccata di ossigeno di martedì una raffica di vendite sul listino milanese. Sul crollo dei principali indici di piazza Affari sta pesando anche l’apertura negativa di Wall Street, con il Dow Jones che lascia sul terreno il 2,4% e il Nasdaq, listino che comprende tutti i titoli tecnologici, che perde il 2,34%. Intesa Sanpaolo, momentaneamente in asta di volatilità, lascia sul terreno il 10,7%, tonfo anche per Ubi Banca a 2,618 (-5,56%) e per Unicredit a 1,01 euro (-5,34%). Vendite su Bpm a 1,40 euro (-3,31%), Mps cede il 4,51% a 0,4444 euro, mentre Banco Popolare perde il 4,93% a 1,138 euro. Mediobanca segna -1,77% a 5,56 euro. Molto deboli gli assicurativi. Generali cede l’1,73% a a 11,33 euro, fa peggio Fondiaria Sai (-3,12% a 1,429 euro) dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui la compagnia della galassia Ligresti e la controllata Milano Assicurazioni (-4,95% a 0,2555 euro) dovrebbero chiudere il primo semestre in perdita con un combined ratio intorno alla parità, ovvero, circa 100%. Sull’All Share male l’energetica Saras (-2,53% a 1,115) dopo la diffusione della semestrale. Capire quali siano i motivi alla base delle massicce vendite sui bancari italiani non è semplice, visto che oggi l’asta sui Bot a 12 mesi è andata bene e che i rendimenti sono calati, grazie all’intervento della Bce. «Una risposta logica non c’è – spiega Stefania Guetta di IwBank – non vorrei che fossero i segnali di rallentamento dell’economia. È logico che questa prospettiva provochi pessimismo sui titoli: l’altro giorno sono stati venduti gli industriali, ma anche le banche sono legate al ciclo economico”. Indici europei tutti in forte ribasso, s’intravede dietro l’angolo il fantasma del double dip, la doppia spirale recessiva. Perde Londra (1,86%), Francoforte (1,86%) e Parigi (-3,94%).