Crisi, Berlusconi fa cassa a spese dei pensionati

Il lavoro tecnico per l’anticipo del pareggio è appena iniziato. Giulio Tremonti, Roberto Calderoli e gli altri ministri, per le materie di loro competenza, stanno passando in rassegna tutte le misure previste dall’ultima manovra per ricollocarle in un arco di tempo più breve. Ma è già emerso un problema serio, ad esempio, per gli enti locali. Sommando i tagli decisi nel 2010 con quelli varati quest’anno, per Regioni, Comuni e Province i sacrifici che dovrebbero fare nel 2012 rischiano di essere decisamente pesanti. L’incastro, insomma, è difficile, e per risolvere il puzzle al governo serviranno almeno due settimane. L’ipotesi di varare immediatamente un decreto con le misure che possono essere già anticipate si scontra, poi, con il calendario parlamentare. Presentare un decreto oggi, alla vigilia della chiusura estiva di Camera e Senato, accorcerebbe di oltre un terzo i tempi d’esame e di discussione. Ma soprattutto, prima che l’intervento di legge prenda corpo, il governo dovrà aver trovato anche la quadratura dei conti, cioè le risorse necessarie per arrivare al pareggio. A farne le spese saranno le pensioni. Si partirà dall’abolizione, il blocco o la forte disincentivazione, delle pensioni di anzianità, passando per l’età pensionabile delle donne nel settore privato, e le pensioni di reversibilità a favore dei coniugi e dei figli superstiti. Un piano nel quale troverebbe spazio anche l’ulteriore anticipo, in questo caso dal 2013 al 2012, dell’agganciamento dell’età di pensione alle speranze di vita. Qualche sondaggio informale con le parti sociali il governo lo ha già fatto. Convincendosi che i sindacati accetterebbero una nuova riforma delle pensioni solo a fronte di interventi drastici sui costi della politica e le strutture burocratiche dello Stato (il Ministro Roberto Calderoli ci sta già lavorando), sul Fisco, con la tassazione delle rendite, l’aumento dell’iva, e la tassazione dei grandi patrimoni. Misure difficili da digerire per un governo liberista, ma che in un pacchetto d’emergenza, se dovesse servire, potrebbero bilanciare i nuovi sacrifici sulle pensioni e l’assistenza.