No al ridimensionamento del Porto di Gioia Tauro

“Cgil, Cisl e Uil respingono qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del porto di Gioia Tauro e porranno in essere tutte le iniziative e azioni che si renderanno necessarie per contrastare questo disegno e per garantire, in primo luogo, i livelli occupazionali e il diritto al lavoro. Verrà contrastata con forza, quindi, qualsiasi ipotesi di messa in mobilità dei lavoratori. Il porto di Gioia Tauro è determinante e strategico non solo per la Calabria, ma per il Mezzogiorno e l’intero sistema Paese. Occorre che tutti i soggetti responsabili, ai vari livelli, in base al proprio ruolo, agiscano e facciano la propria parte per il mantenimento, il rilancio e lo sviluppo dell’intera area portuale. Cgil,Cisl e Uil evidenziano che la crisi non deriva dalla diminuzione dei volumi di traffico delle merci nel Mediterraneo e non può essere addossata alla responsabilità delle maestranze che vi lavorano, ma deriva dalle scelte strategiche e commerciali dei soggetti che operano nel settore nonché dalla progressiva perdita di competitività. In questo contesto diventa non accettabile il ridimensionamento delle attività di transhpment, per cui necessitano interventi mirati al mantenimento degli attuali volumi di traffico ampliando il numero dei soggetti che operano nel porto. Diventa, perciò,  necessario un intervento in grado di sviluppare la logistica integrata con una funzione di sostegno e di supporto alle tradizionali attività portuali. E’ necessario quindi: estendere a tutta l’area retro portuale la zona franca; costituire uno sportello unico per la logistica per semplificare e accelerare gli iter burocratici; localizzare a Gioia Tauro la sede della Circoscrizione regionale della Dogana; prevedere un piano di incentivi e di defiscalizzazioni alle nuove imprese che produrranno nuova occupazione; saturare le attuali potenzialità di trasporto su ferro; svolgere una azione di marketing internazionale per attrarre nuovi traffici ed aziende; riqualificare le aree retro portuali per favorire l’insediamento industriale delle Pmi. Cgil, Cisl e Uil restano in attesa del Piano industriale enunciato da Mct che deve vivere ed essere coerente con questa nostra impostazione. Cgil, Cisl e Uil chiedono l’immediata convocazione di un tavolo nazionale presso la Presidenza del Consiglio per affrontare l’insieme dei problemi oggi sul tappeto, che veda la partecipazione di tutti i soggetti titolari della vertenza: il Governo nazionale, il Governo regionale, l’Autorità portuale, la Mct, le parti sociali. Cgil, Cisl e Uil lavoreranno per costruire un fronte comune con i sindaci, le forze politiche, le organizzazioni sociali, il mondo imprenditoriale, la società civile per sostenere le nostre proposte e si riservano di decidere tempi e modalità di iniziative di mobilitazione”. E’ quanto si legge in un documento unitario a firma della triplice sindacale calabrese.