Operazione dei Carabinieri di Livorno contro il caporalato

carabinieri - Foto di djedj da Pixabay

I Carabinieri di Livorno hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone gravemente indiziate, a vario titolo e in concorso tra loro, del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di 67 extracomunitari ospitati nel Cas di Piombino, impiegati per la raccolta di ortaggi e olive e per la pulizia di vigneti nelle province di Livorno e Grosseto. Tutte di nazionalità pakistana le persone arrestate, loro connazionali e bengalesi gli stranieri che sarebbero stati sfruttati.

I 67 extracomunitari ospiti del Centro accoglienza straordinaria di Piombino venivano tenuti al lavoro senza contratto fino a 10 ore giornaliere, senza pause, pagati sempre molto sotto i 10,56 euro previsti. In un caso meno di un euro l’ora. L’indagine, denominata “Piedi scalzi”, coordinata dalla Procura e condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Piombino con il supporto del Nucleo carabinieri ispettorato del Lavoro di Livorno, ha consentito di ricostruire il sistema creato da 6 titolari di ditte individuali attive nell’agricoltura. Usando anche altre persone per il reclutamento, il trasporto giornaliero e il controllo dei lavoratori, hanno impiegato 67 tra pakistani e bengalesi approfittando del loro stato di bisogno. E’ stata inoltre riscontrata la sistematica violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene. E’ stato poi eseguito un decreto di sequestro preventivo di 45 mila euro quale profitto accertato dall’Inps in seguito al mancato versamento dei contributi previdenziali e assicurativi.