Vibo Marina tornerà Porto Santa Venere? Forse è la volta buona

Antonio Montesanti ph dal profilo facebook

Antonio Montesanti è uno degli studiosi calabresi più illustri, da sempre impegnato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico calabrese. In questi anni si è speso tantissimo in battaglie importanti come quella per la tonnara di Bivona. Altro impegno importante attiene il ripristino della denominazione originaria di Vibo Marina cioè Porto Santa Venere. Che sia la volta buona? Questa battaglia va avanti da decenni e nonostante gli impegni presi da tanta classe politica locale il ripristino dell’antico nome non è diventato mai realtà.

“Il timore che il ripristino del nome di Porto Santa Venere possa innescare una sorta di processo separatista tra il centro costiero e la città capoluogo è un’argomentazione strumentale e infondata in quanto nessuno vuole dividere niente” precisa Antonio Montesanti attraverso le colonne del suo blog personale. “Sia come Vibo Marina che come Porto Santa Venere saranno sempre un’unica comunità in un unico Comune”.

Per Montesanti si tratta di “una rivendicazione che viene ritenuta legittima alla luce di documentazione storica”. “Nessuno più dei nostri concittadini vibonesi – rimarca Montesanti – può meglio capire il valore identitario di un nome. Sono stati proprio loro a volere il ripristino del nome di Vibo Valentia, in quanto non si riconoscevano in quello di Monteleone, scelto, in epoca federiciana, da Marcofabo, un nome legato ad una serie incredibile di angherie feudali. A quello si è preferito il nome latino ed è stato giusto il ripristino del nome di epoca romana, come è altrettanto giusto il ripristino del nome di Porto Santa Venere, che riaggancia una comunità alla sua antica storia portuale. Tutti i centri costieri e turistici mettono in primo piano le loro origini e la loro storia e noi vogliamo farlo con il vero nome che avevamo e non con un surrogato verbale che, può piacere o meno, non è il nome fondativo”. Si tratta di argomentazioni fondate e assolutamente condivisibili. L’identità di un popolo e della sua civiltà vanno sempre preservate e valorizzate. Sarà la volta buona?