Taglio alberi: in Italia è allarme abbattimenti

Pescara, taglio alberi

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Italia Nostra. Con cadenza drammaticamente quotidiana si succedono notizie di tagli ed abbattimenti di alberature. Un allarme che tocca non solo il verde urbano ma anche le aree di notevole interesse pubblico ed i boschi. Con l’approvazione alla Camera del Decreto Legge 104/2023 sono state rese operative le modifiche al Codice dei Beni Culturali con l’eliminazione dell’autorizzazione paesaggistica per i tagli nelle aree di notevole interesse pubblico e nell’ambito delle attività di taglio colturale. Un provvedimento che Italia Nostra contrasterà. Sui territori l’attenzione per la salvaguardia delle alberature è altissima.

A Pescara, in viale Primo Vere, nel meraviglioso quartiere liberty dei villini della Pineta Dannunziana, rione storico disegnato da Antonino Liberi e vincolato con specifico D.M. del 13 maggio 1965, sono in corso abbattimenti di interi filari di lecci, tamerici e pini antichi per un progetto di lavori del quale i cittadini non hanno avuto contezza se non ad opere iniziate.

A Firenze la battaglia condotta per la salvezza dei pini di Viale Redi è diventata un caso importantissimo per l’impegno dei cittadini e della locale sezione di Italia Nostra, caso emblematico di una condizione che sembrerebbe adattarsi a molte altre realtà. Gli alberi di città, ed in particolare i pini, spesso soffrono della scarsità di monitoraggio e cura costanti, un’epoca assicurate dai servizi giardini comunali ora sempre più svuotati sia nella dotazione economica che di personale.

Sempre in Toscana, la difesa delle pineta del parco di Migliarino-San Rossore avviene a tutto tondo, contrastando realizzazioni infrastrutturali e chiedendo cura per le alberature attaccate dalla toumeyella parvicornis. Il caso romano riporta la grande mobilitazione iniziata due anni fa da Italia Nostra e dalle associazioni per la salvaguardia dei pini minacciati dall’epidemia della cocciniglia tartaruga nonché dalle potature e dai tagli drastici. In tante zone della città i cittadini si sono autotassati per sostenere le spese dell’endoterapia. La deriva culturale di questi ultimi anni, causata in modo precipuo dalla mancanza di cura e di manutenzione ordinaria delle alberature nell’immaginario collettivo ha reso le essenze portatrici di disagi più o meno grandi, dalle radici superficiali alla resina delle conifere, fino ad additare gli alberi come portatori di morte nel caso degli eventi più drammatici. Invertire questo ostracismo nei confronti dei grandi alberi è un compito che l’associazione sente fortemente in virtù di tutti gli elementi positivi che essi apportano all’ambiente, alla fauna, con lo svolgimento di azioni di mitigazione climatica o di ampliamento della biodiversità nonché di armonia paesaggistica e visuale.

Italia Nostra contrasterà in ogni ambito il taglio ed il depauperamento del patrimonio arboreo, chiedendo che ai comuni vengano attribuite le risorse necessarie per ridare vita ai servizi giardini, sollecitando l’adozione di misure di pubblicità delle operazioni da effettuare sulle alberature come indicato nel regolamento del verde del comune di Trieste.