Giorgia Meloni: per l’Italia si avvicina l’inizio della Terza Repubblica

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“Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente il Paese, con la riforma costituzionale che questo governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”. Questo il concetto espresso dal premier in un messaggio alla convention della Dc a Saint Vincent organizzata da Gianfranco Rotondi.

Il leader di Fratelli d’Italia ha parlato anche dell’evoluzione del centrodestra. “In questi decenni il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme. Oggi il centrodestra aspira a essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristiano-liberale”, ha spiegato.

“E’ un centrodestra moderno e dinamico, che fa tesoro delle diversità ed è capace di governare con realismo, concretezza e competenza, portando avanti un programma chiaro e basato su un approccio valoriale”, ha aggiunge il presidente del Consiglio”. E i valori della famiglia, della patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente sono valori che affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra. Anche per questo sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centrodestra”.

Nella prima parte della sua lettera, Giorgia Meloni ha compiuto un excursus sulla vicenda storica della Dc. “Mi spiace molto non essere riuscita a essere oggi a Saint Vincent per intervenire, insieme a te e all’amico Tommaso Foti, alla sessione di chiusura di questa tre giorni di confronto e dibattito sul ruolo e sul contributo dei democratici cristiani nella politica italiana”.

“Moltissimo si è scritto, e si è detto, su ciò che ha rappresentato la Democrazia Cristiana nella storia della nostra Nazione, in particolare nella cosiddetta Prima Repubblica. Io ho sempre considerato riduttivo – ha affermato – definire la Dc semplicemente come un partito di centro. Per molti anni, nell’ambito di un contesto sia interno che internazionale molto diverso dall’attuale, la Democrazia Cristiana ha rappresentato uno dei blocchi in cui si articolava il nostro sistema politico”.

“La Dc ha avuto la lungimiranza – ha osservato il premier – di sposare la scelta occidentale e ha rappresentato, per svariati decenni, il blocco sociale anticomunista, il partito dei corpi intermedi, della borghesia produttiva e dei ceti popolari. Negli anni del dopoguerra ha accompagnato quel miracolo economico che ha consentito all’Italia di rialzarsi dalle macerie e di diventare una potenza economica di livello globale. È stato un movimento politico di massa, ancorato a valori e programmi nei quali la maggioranza degli italiani si è riconosciuta per molto tempo”, ha concluso Giorgia Meloni.