Anche l’economia fa il tifo per il calcio

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Il ruolo del calcio nella società e nella cultura italiana è ormai sotto gli occhi di tutti. Una presenza costante nelle nostre vite, sugli schermi dei nostri smartphone e dei nostri televisori, nelle chiacchiere con gli amici e con i colleghi, nei pensieri e nei sogni. Quello che però non era mai stato analizzato a dovere era il ruolo di questo sport nell’economia del nostro paese. 

Basti pensare alla centralità del calcio nella filiera delle scommesse sportive con un giro d’affari che nel 2006 era di 2.1 miliardi mentre oggi è di oltre 13”, commenta Silvia Urso della redazione di GamingInsider.it. Un aumento impressionante, che rende il calcio il principale sport in termini di raccolta e di gettito erariale. Meglio del tennis, che non supera di 3 miliardi, e con solamente la Serie A che raggiunge i 2 miliardi di euro. “In generale la raccolta delle scommesse sportive nel nostro paese è cresciuta di 26 volte negli ultimi venti anni. Se nel 2020 non superava i 730 milioni di euro, oggi punta invece ai 20 miliardi”, continua la giornalista di Gaming Insider. 

Numeri che assumono un altro peso, poi, se si guarda all’impatto socioeconomico. Come sottolineato da Report Calcio, il rapporto annuale stilato dal Centro Studi della FIGC, insieme ad Arel, Agenzia di Ricerche e Legislazione, e PwC Italia, l’influenza del pallone è di 4 miliardi e 530 milioni di euro, con un impatto sul Prodotto Interno Lordo di oltre 11 miliardi di euro con 126 mila posti di lavoro attivati. “Un numero, questo dei posti di lavoro, che potrebbe addirittura aumentare se si considera l’influenza del calcio sul settore del gambling e del betting, con tutta una serie di figure professionali legate a questa filiera”, conclude Urso di Gaming Insider.

Nonostante i punti di forza, non mancano però anche dei numeri negativi. Il sistema calcistico italiano, infatti, continua a essere fortemente in crisi, con una perdita aggregata di oltre 1,4 miliardi di euro. “Rispetto al disavanzo economico aggregato di 1,3 miliardi di euro registrato nella stagione 2020-2021, fortemente condizionata dalla pandemia, nella stagione 2021-2022 si è registrata una perdita aggregata addirittura superiore“, ha spiegato Federico Mussi, tra i responsabili della ricerca, che parla di questo risultato come del peggiore degli ultimi 15 anni. 

Sarà fondamentale, dunque, risolvere questi problemi per una crescita futura ancora più forte. Esulteranno gli appassionati e le squadre di calcio. Ma esulterà anche tutta l’economia.