La gestione degli affari condominiali a Milano e il ruolo dell’amministratore

Milano Duomo

Per tutti gli affari relativi alla convivenza negli edifici in comproprietà, l’amministratore rappresenta la figura di riferimento dei condomini: il carattere essenziale della sua presenza attiva emerge specialmente nelle grandi città come Milano, in cui l’urbanizzazione delle zone metropolitane ha fatto crescere in modo esponenziale il numero di abitazioni con molti inquilini.

L’importanza del ruolo assunto dall’amministratore di condominio

La rilevanza dell’attività svolta dall’amministratore condominiale, in particolar modo nei grandi edifici, viene confermata dal carattere imperativo delle norme che ne disciplinano i poteri e gli adempimenti di sua competenza: in primo luogo, la nostra Legge fissa come obbligatoria la presenza di un amministratore nel caso in cui i condomini siano più di otto.
Subito dopo la nomina da parte dei condomini riuniti in assemblea, l’amministratore assume un ruolo di rappresentanza che gli permette di agire in nome e per conto dei comproprietari degli appartamenti; in virtù di tale nomina, il professionista designato ha l’autorità di decidere sulle questioni inerenti le parti comuni dell’edificio di cui gli è stata affidata la gestione, occupandosi anche della risoluzione delle divergenze tra condomini.
Com’è ovvio, l’entità di questi poteri è direttamente proporzionale alle dimensioni dei condomini da amministrare, diventando ancora più rilevante nelle città metropolitane.
Le funzioni operative svolte dagli amministratori di condominio a Milano comprendono tutta una serie di compiti essenziali che presuppongono preparazione e competenza specifiche: CB Amministrazioni, studio professionale operante a Milano e Torino, svolge la sua attività attraverso l’utilizzo sinergico dell’esperienza trentennale nel settore con le abilità acquisite, derivanti dal costante aggiornamento dei suoi collaboratori sulle nuove disposizioni di legge in tema di condominio degli edifici.
Particolare attenzione viene posta nello svolgimento di attività come la puntuale rendicontazione, la trasparenza dei rapporti con operatori esterni, l’accertamento della sicurezza dei fabbricati e la messa a conoscenza dei condomini di agevolazioni fiscali e benefici governativi per i lavori da eseguire sulle parti in comproprietà dell’immobile.

Qualifiche e titoli richiesti per l’esercizio della professione

Per svolgere il suo ruolo professionale, l’amministratore deve possedere alcuni requisiti, previsti per legge, a partire dal godimento dei diritti civili e dalla capacità giuridica di agire, oltre all’aver conseguito il diploma di “scuola secondaria di secondo grado”.
Il professionista che assume il compito di gestire gli affari condominiali non deve inoltre:

  • aver riportato condanne per delitti contro la Pubblica Amministrazione, il patrimonio, la fede pubblica o l’amministrazione della giustizia;
  • essere stato condannato per delitti non colposi per i quali la Legge preveda la pena della reclusione da 2 a 5 anni;
  • essere stato sottoposto a misure di prevenzione divenute definitive, salvo il caso in cui sia intervenuta la riabilitazione;
  • aver subito protesti cambiari.

Ai fini di un’adeguata competenza, il professionista designato deve aver frequentato un corso di formazione iniziale all’attività gestionale degli edifici in comproprietà e curare il periodico aggiornamento delle sue conoscenze in materia di amministrazione condominiale.

Considerazioni finali: il nuovo assetto dell’amministrazione condominiale

I cambiamenti – in continuo divenire – della società moderna, hanno trasformato l’amministratore di condominio in un professionista i cui compiti vanno molto oltre la gestione ordinaria e straordinaria degli affari comuni.
Nell’ambito dell’amministrazione condominiale sono nate nuove figure di carattere manageriale, con competenze e conoscenze aumentate, che si servono di strumenti tecnologici sempre più sofisticati e svolgono indagini attraverso procedure di gestione sempre più avanzate.
Anche gli studi professionali operanti nel campo dell’amministrazione condominiale hanno modificato la loro struttura, ampliandola e utilizzando capitali intellettuali e finanziari sempre più consistenti, per uscire dallo schema tradizionale della mera applicazione delle norme e offrire un vero e proprio sistema di servizi.