Come aprire uno studio veterinario a Roma

studio veterinario a Roma

Se il tuo sogno è quello di aiutare gli animali, allora la scelta da fare è quella di aprire uno studio veterinario, ma quali sono i passaggi da seguire e i requisiti richiesti?

Come per qualsiasi tipo di attività professionale, vi sono precisi requisiti, ma soprattutto nell’ambito veterinario, è necessario prima di tutto avere le necessarie competenze.

Per questo è fondamentale conoscere qual è il percorso formativo necessario per poter aprire uno studio veterinario.

In questa guida vedremo tutti gli aspetti più importanti da conoscere per poter aprire questo tipo di attività nella Capitale, oltre che nel resto d’Italia.

Ad oggi a Roma ci sono oltre 200 studi veterinari, pubblici e privati, e l’ambulatorio veterinario è tra le strutture più diffuse, molto superiori rispetto alle cliniche veterinarie. Ma come si apre uno studio veterinario privato?

Se vuoi metterti a servizio di animali per curare le loro malattie e prevenire i loro problemi di salute, ecco tutto ciò che c’è da sapere per intraprendere questa carriera.

Formazione per aprire uno studio veterinario

Prima di tutto, per poter aprire uno studio veterinario, o un ambulatorio veterinario, occorre ottenere la qualifica di veterinario. Per questo è necessario seguire un percorso formativo specifico.

Per cominciare bisogna essere in possesso del diploma di scuola secondaria. Con i corsi del recupero anni scolastici a Roma anche chi non è in possesso di un diploma o una qualifica professionale può acquisire le competenze per aprire uno studio veterinario nella Capitale.

Dopo le scuole bisogna conseguire una laurea magistrale in Medicina Veterinaria. Una volta terminati tutti gli studi è possibile proseguire con l’avvio dell’attività.

Requisiti e permessi per aprire uno studio veterinario

Chi ha conseguito una laurea in Medicina Veterinaria può operare presso ambulatori veterinari, ospedali veterinari, laboratorio veterinario di analisi e studi veterinari generici.

Ma cos’è lo studio veterinario? Lo studio veterinario è un ambiente in cui un medico veterinario specializzato o generico esercita la sua attività in modo autonomo. Si tratta, infatti, di un servizio garantito da una convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. In alternativa, può esercitare la professione anche come libero professionista.

Per avviare questo tipo di attività bisogna prima di tutto scegliere i locali da adibire a studio veterinario. I locali devono ottenere tutte le abilitazioni del caso. Infatti, considerando la delicatezza del lavoro veterinario, è fondamentale assicurarsi che il locale scelto abbia dei titoli abilitativi edilizi, oltre al certificato di agibilità.

Tali locali devono anche rispettare le norme igienico sanitarie.

È anche necessario ottenere i permessi e le dovute autorizzazioni da parte del settore di sanità pubblica veterinaria dell’Azienda Ospedaliera di riferimento.

Da un punto di vista burocratico e fiscale, invece, il veterinario dovrà aprire la partita Iva, comunicare l’inizio dell’attività al comune di Roma con la SCIA, ottenere le autorizzazioni ad esporre l’insegna, aprire le posizioni INPS e INAIL in caso di dipendenti.

È, poi, indispensabile ottenere i permessi da parte dell’Asl locale.

È anche importante che il professionista sia iscritto all’Ordine Veterinari Provincia di Roma.

L’organizzazione interna di uno studio veterinario

Una volta che si è in regola, per poter avviare questo tipo di attività bisogna anche scegliere un’organizzazione interna efficace ed efficiente. Per questo motivo è importante dotarsi di un front office dedicato all’accoglienza, predisporre gli spazi in modo ragionevole, e disporre di eventuali spazi dedicati alla degenza degli animali che hanno bisogno di un ricovero o di rimanere in osservazione per qualche ora o per qualche giorno.

Bisogna, poi, occuparsi del personale, e quindi selezionare del personale abilitato e professionale. C’è anche bisogno di assumere personale che si occupi della gestione amministrativa dello studio e scegliere una ditta di pulizie. È anche consigliabile assumere infermieri veterinari e collaboratori che si occupano degli animali a turni.

 

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