Le agenzie di rating credono nell’Italia e alzano le stime di crescita per il 2023

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Nonostante il rating rimane invariato per l’Italia a “BBB”, l’agenzia Fitch, che mantiene anche l’outlook stabile, alza le stime di crescita per il 2023 all’1,2% dallo 0,5%. La revisione – argomenta Fitch – è legata al buon dato del primo trimestre, e poi “al significativo rallentamento della crisi del gas naturale in Europa, a un forte rimbalzo del turismo e al rafforzamento della domanda globale”. Per il 2024 la previsione di crescita è dello 0,8%, in rallentamento rispetto all’1,3% previsto a marzo, anche per via “delle condizioni di finanziamento più restrittive”.

Fitch osserva come i maggiori investimenti abbiano sostenuto il tasso di crescita potenziale dell’Italia. L’inflazione rimane elevata ma è in calo. La previsione è che scenda a una media del 7,2% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, dall’8,7% nel 2022, grazie alla normalizzazione dei prezzi dell’energia. Apprezzamento anche per il mercato del lavoro italiano, considerato meno rigido che in altre grandi economie dell’Unione Eurpea, con “dinamiche salariali sono più contenute”.

L’agenzia di rating considera credibile il programma di stabilità, “con un’ampia continuità della politica fiscale del precedente governo di unità nazionale”, che punta a un consolidamento fiscale graduale che parte da un disavanzo del 4,5% del Pil nel 2023, e prosegue con il 3,7% del Pil nel 2024 e il 3,0% nel 2025. “Le nostre previsioni sono sostanzialmente in linea con queste proiezioni”, affermano gli analisti di Fitch.

Prevista anche una diminuzione marginale del debito pubblico, che “beneficerà del differenziale positivo tra crescita e interessi nel medio termine, portando l’onere del debito su una traiettoria gradualmente discendente”. La previsione è che il rapporto debito/Pil scenda al 142,3% nel 2024, anche se si suggerisce “un aggiustamento fiscale significativamente più ampio per mantenere il debito su un percorso discendente”.

Sul fronte politico gli analisti USA non vedono rischi per la tenuta del governo che gode di “una stabile maggioranza in parlamento e di un forte sostegno fra gli elettori. Alla luce di questo e della frammentata opposizione riteniamo che sia possibile per il governo duri l’intero mandato”. Sottolineando che la “stabilità politica crea spazio per il governo per una strategia di medio-termine”.