Gli effetti benefici dell’olio extra vergine d’oliva sulla salute del cervello

olio

Protagonista indiscusso della dieta mediterranea è l’olio extra vergine di oliva, ottimo come condimento in cucina, ma anche un prezioso alleato della nostra salute.

L’olio extra vergine d’oliva, infatti, come conferma anche Rapolla Fiorente tramite il suo articolo di blog dal titolo “Come dev’essere un olio d’oliva per essere definito extravergine? Tutto quello che c’è da sapere”, possiede diverse proprietà e benefici per il benessere dell’organismo. Non a caso, negli ultimi anni sono stati condotti diversi studi scientifici che hanno osservato come quest’olio abbia effetti benefici davvero sorprendenti sulla salute, in particolare quella del cervello.

Fin dall’antichità, l’olio di oliva veniva utilizzato per diverse problematiche legate alla salute, come l’invecchiamento cutaneo e applicato sul cuoio capelluto per contrastare la perdita dei capelli e la forfora. Con il tempo, poi, si è arrivati ad utilizzarlo come rimedio contro artriti e reumatismi. Oggi, invece, è consigliato per la prevenzione di molteplici patologie dell’apparato digerente, malattie cardiovascolari, invecchiamento osseo, arteriosclerosi e tumori.

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Lo studio del CNR sull’olio extra vergine di oliva

Il CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, insieme alla Fondazione Umberto Veronesi hanno condotto uno studio che ha permesso di scoprire che l’olio extra vergine di oliva contiene delle sostanze grazie alle quali è possibile invertire il processo di invecchiamento neurologico. Ma perché condurre uno studio proprio sull’olio di oliva? Questo ingrediente contiene diverse sostanze polifenoliche, come la vitamina A e E, l’acido oleico e i grassi polinsaturi essenziali. Tuttavia, il team di ricercatori italiani si è soffermato su un composto in particolare, ovvero l’idrossitirosolo.

Quest’ultima è una sostanza derivante da un processo chimico che avviene tra acqua e oleuropeina e contenuta nell’olio extra vergine di oliva in percentuali diverse in base al tipo di oliva, alla lavorazione e al luogo in cui vengono raccolte. Tale sostanza è già naturalmente presente nel nostro organismo, per questo si assorbe facilmente e non ha controindicazioni.

L’idrossitirosolo, infatti non è tossico e non apporta alcun danno derivante dal suo accumulo, perché il nostro organismo è perfettamente in grado di espellerlo in maniera naturale attraverso la digestione. Questo componente è molto importante per proteggere le cellule, comprese quelle neuronali.

Quest’ultime sono soggette alla progressiva riduzione di neurogenesi che comporta un calo delle abilità cognitive e dell’apprendimento. Secondo questo studio, dunque, idrossitirosolo ha un ruolo attivo nel contrastare questa riduzione e nel prevenire il decadimento della memoria episodica tipico della terza età. Soprattutto nell’anziano, infatti, è fondamentale incrementare il numero dei neuroni perché sono questi indispensabili per il corretto funzionamento della memoria associativa ed episodica, ovvero quella che ci consente di collegare un evento ad un altro. Lo stesso studio ha consentito di effettuare anche un’altra scoperta molto importante dell’olio extra vergine d’oliva e della sua componente.

L’idrossitirosolo, infatti, è in grado anche di svolgere una sorta di pulizia delle cellule nervose e ridurre alcuni marcatori dell’invecchiamento come le lipofuscine, degli accumuli di detriti nelle cellule neuronali.

Si tratta di scoperte molto importanti perché si è scoperto come il cibo possa influire sull’invecchiamento, non solo in maniera negativa se si ha un’alimentazione scorretta, ma anche in senso positivo, quindi, ancora una volta, la dieta mediterranea si conferma tra le migliori.

L’olio extra vergine di oliva e la prevenzione delle demenze

L’olio extra vergine di oliva risulta essere molto utile nel proteggere il cervello, in quanto è in grado di eliminare scorie che potrebbero essere molto pericolose e, allo stesso tempo, riduce il rischio di malattie neurodegenerative e il morbo di Alzheimer.

Alcuni antiossidanti contenuti al suo interno, come l’idrossitirosolo, hanno effetti positivi piuttosto rilevanti sulla salute, come la riduzione del colesterolo e la prevenzione del cancro.

Più volte si è detto che la dieta mediterranea sia in grado di allungare la vita e di proteggere l’organismo dall’insorgenza di diverse patologie, demenza inclusa. Uno studio condotto da alcuni ricercatori americani della Temple University di Philadelphia e guidato da Domenico Praticò, ha evidenziato come il consumo regolare di olio extra vergine di oliva metta a riparo dal declino cognitivo.

Per la ricerca sono state utilizzate delle cavie da laboratorio geneticamente modificate per sviluppare le caratteristiche tipiche dell’Alzheimer, come compromissioni della memoria, ammassi neurofibrillari e comparsa di placche senili. I topi sono stati poi suddivisi in due gruppi, ai primi è stata somministrata una dieta comune e ai secondi una dieta arricchita da olio extravergine di oliva.

Inizialmente sembrava non ci fossero differenze, ma nel giro di poco meno di un anno, gli effetti erano ben visibili. I topi che avevano consumato cibo con olio extra vergine di oliva sono riusciti ad ottenere migliori risultati rispetto agli altri, sia nei test della memoria che per quanto riguarda le abilità cognitive.

Il tessuto cerebrale è stato poi condotto ad esame istologico che ha evidenziato un’integrità sinaptica migliore e una riduzione dei livelli di placche senili. Pertanto, l’olio extra vergine di oliva ha protetto questi roditori dalla conseguenze della neurodegenerazione.

Cancro al cervello: l’olio di oliva potrebbe prevenirlo

Il tumore al cervello si potrebbe prevenire grazie ad un composto che si trova all’interno dell’olio di oliva. Si tratta dell’acido oleico, un composto che è in grado di stimolare la produzione di una molecola, la cui funzione è proprio quella di prevenire la formazione di proteine responsabili del cancro.

A sostenerlo è una ricerca condotta dall’Università di Edimburgo e pubblicata sul Journal of Molecular Biology. In particolare gli studiosi si sono soffermati sull’effetto dell’acido oleico su una molecola, miR-7, presente nel cervello e che svolge la funzione di sopprimere la formazione di tumori.

Dalle analisi è stato possibile stabilire come l’acido oleico sia in grado sia in grado di impedire ad una proteina cellulare, meglio nota come la MSI-2, di fermare la produzione della miR-7.