Mugello, la storia di Piero: dopo 58 anni di servizio alla Misericordia mi commuovo ancora quando mi dicono grazie

Piero Margheri

Gli inizi da ragazzino, le prime esperienze nei servizi funebri, poi come custode del cimitero. Sempre con la stessa passione e con l’obiettivo di aiutare il prossimo, nello spirito di Don Bosco. Piero Margheri è uno dei pilastri della Misericordia di Borgo San Lorenzo. “Ho iniziato da ragazzino, nel 1965, quando noi giovani dovevamo indossare i pantaloncini corti – dice Margheri – Prima dando una mano nei servizi funebri, poi prestando volontariato al cimitero: cambiare i fiori, annaffiare, ripulire, tenere tutto in ordine. Aiutare il prossimo: è questo che ci insegnavano ai tempi di Don Bosco”.

Margheri è iscritto alla confraternita della Misericordia di Borgo San Lorenzo fin dal 1968. Ha iniziato con un gruppetto di amici, per vivere insieme a loro un’esperienza di solidarietà e fratellanza. “Il primo ricordo è il mio vestito, tutto nero, che dovevo indossare in quelle occasioni – continua Piero -. Venivamo dai salesiani ed eravamo un bel gruppo, unito e affiatato. Poi col mio lavoro, iniziai a rallentare un po’ ma non ho mai lasciato. Ho fatto il donatore di sangue dal 2001, quando sono andato in pensione, mi sono detto di continuare a dare una mano. Come custode del cimitero, come coordinatore dei mezzi. Non importava come, era essenziale esserci”.

Piero racconta anche come è cambiato il “mestiere” di volontario con la tecnologia. “Prima la realtà era diversa, adesso è tutto più veloce e quasi non esiste più un momento per riflettere. Invece grazie alla nostra Confraternita, riusciamo a ritagliarci un momento per pregare prima di iniziare i nostri servizi e di partire per tutte le nostre commissioni in giro per il paese e non solo”.

Poi si commuove quando pensa a quella che ancora oggi è la sua quotidianità. “Quel che più mi rimane impresso e per certi versi mi ripaga – dice Margheri – è sentirmi dire ‘grazie’ da chi ha sofferto. Col Mugello Solidale aiutiamo le famiglie in difficoltà, grazie anche alle sovvenzioni dei Comuni, per aiutare a pagare le bollette, gli affitti, i costi della sanità. Sono queste persone, quelle sofferenti e in difficoltà, che ringraziano noi quando invece dovremmo dire loro scusa. Ci sono delle famiglie alle quali portiamo l’aiuto alimentare e che, una volta aperta la porta di casa, ci offrirebbero un caffè. Questo mi dà i brividi, perché sono loro che mi insegnano a stare al mondo. Non il contrario”. “Piero Margheri – dice Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area fiorentina – è un esempio per tutti noi. Per il servizio che svolge quotidianamente, per la sua passione e il valore che attribuisce al prossimo”.