La fotografa Emma Summerton firma il calendario Pirelli 2023

Lauren-Wasser May

MILANO. «Per il calendario Pirelli 2023 ho voluto tornare alla radice etimologica della parola musa».

Lo ha confidato Emma Summerton, la fotografa australiana del Calendario Pirelli 2023 dal titolo “Love letters to the muse” presso il museo di arte contemporanea Pirelli HangarBicocca di Milano.

«Musa originariamente rappresentava non solo la fonte di ispirazione, ma anche chi possedeva talento nella letteratura, le scienze e le arti – ha aggiunto – Sono affascinata dalle donne che realizzano cose straordinarie e creative, donne che mi hanno ispirato lungo tutta la mia carriera e lungo tutta la mia vita, a partire da mia madre; persone dalle quali ho imparato molto: scrittrici, fotografe, poetesse, attrici e registe. La mia idea, quindi, è stata quella di celebrare queste donne straordinarie e di creare un mondo in cui rappresentarle».

La 49esima edizione di The Cal™ è stata dedicata dalla fotografa australiana alle sue muse, alle tante donne che, nella sua ricerca di ispirazione, l’hanno guidata nei percorsi e nelle scelte come artista e come persona.

«Nei miei scatti il confine tra il ruolo che le modelle interpretano e quello che realmente sono non è definito e il tutto si fonde in immagini che evocano il realismo magico», ha accennato la fotografa.

Dalla prima edizione del 1964 a oggi, Emma Summerton è la quinta donna a firmare The Cal dopo Sarah Moon nel 1972, Joyce Tenenson nel 1989, Inez Van Lamsveerde (del duo Inez and Vinoodh) nel 2007 e Annie Leibovitz nel 2000 e nel 2016.

Il Calendario Pirelli 2023 raccoglie 28 scatti di 14 modelle ritratte con lo stile onirico che distingue il lavoro di Emma Summerton; la loro scelta non è stata casuale: ognuna di loro, infatti, presenta delle affinità con la musa che è stata chiamata a rappresentare sui set realizzati tra Londra e New York per lo shooting avvenuto tra giugno e luglio. Così, ad esempio, troviamo Guinevere Van Seenus che, oltre a essere una top model, è nella realtà anche una fotografa; Lauren Wasser, modella ma anche atleta; Ashley Graham, che nel calendario rappresenta l’attivista, è nota per il suo sostegno della body positivity; Precious Lee, la narratrice che ama scrivere sceneggiature e storie.

«Molto del mio storytelling visuale deriva da mio nonno – ha confessato la Summerton – Ero una bambina selvaggia e lui, come mia madre, ha sempre sostenuto la mia personalità; entrambi mi hanno donato un legame emotivo verso gli animali e la natura che per questo sono quasi sempre presenti nel mio lavoro».

Creare vestiti da bambina insieme alla madre, che ha sempre sostenuto le sue idee, ha dato a Emma fiducia nella sua creatività. Altrettanto importante è stata l’influenza del nonno, che l’ha ispirata a vedere il mondo in modo diverso, attraverso i momenti magici che creava per lei e le sue sorelle, come le proiezioni delle sue diapositive o dei suoi filmati realizzati con una Super 8, oppure l’ascolto della musica e i balli in giardino. Tutto questo ha acceso la sua immaginazione e i suoi sogni di adolescente.

La ‘moodboard’ iniziale di Emma includeva un mix di temi apparentemente scollegati, ma per lei complementari; elementi che hanno sempre toccato le sue corde più profonde fin da quando era bambina. In particolare, le opere dell’australiana Vali Myers, artista bohémien, scoperta quando frequentava la scuola d’arte. La sua ossessione adolescenziale per Marilyn Monroe. Le canzoni di un’altra australiana, la cantante Chrissy Amphlett, poi diventata sua amica. Un’immagine dell’attrice italiana Monica Vitti, persa nei suoi pensieri su un’isola, con i capelli alla deriva, che le ha sempre ricordato la madre. E anche pittrici surrealiste, come l’artista messicana di origine britannica Leonora Carrington, una delle fondatrici del movimento di liberazione delle donne, le cui rappresentazioni simboliche hanno sempre attratto Emma, insieme ai dipinti onirici del messicano Remedios Varo e dell’americana Gertrude Abercrombie, che spesso rappresentava piccoli gufi e gatti nelle sue opere.

La musa ‘fotografa’ è stata il punto di partenza del progetto di Emma che per questo ruolo ha scelto Guinevere Van Seenus; poi c’è stata Sasha Pivovarova, modella ma anche pittrice, che a Emma è sempre sembrata un dipinto di se stessa. Da lì ha immaginato che la Pivovarova dipingesse sulle sue pareti, in uno spazio che riprendeva le opere colorate, eccessive e bohémien di Vali Myers.

«Ci sono anelli e cerchi che si uniscono, perché per Sasha non c’è differenza tra fare la modella e dipingere, cosa che crea una bella sinergia».

Il resto è venuto da sé. La modella, attrice e musicista Cara Delevingne è diventata la performer; Karlie Kloss, l’esperta di tecnologia; Bella Hadid, il folletto; Ashley Graham, l’attivista; Lauren Wasser, l’atleta; Adut Akech, la cacciatrice di sogni; Adwoa Aboah, la regina; Lila Moss, la veggente; Emily Ratajkowski, la scrittrice; Kaya Wilkins, la musicista; Precious Lee, la narratrice; He Cong, la saggia.