Rock inglese: cinque pietre miliari da avere in casa

Che cosa vi viene in mente quanto sentite parlare dell’Inghilterra? Probabilmente la Regina Elisabetta, le ultime decisioni in materia di Brexit, il tempo costantemente piovoso o quasi ed una cucina che non è certo una delle più famose a livello mondiale come gusti e variazioni.

Certo, c’è anche il calcio, e qui anche le quote calcio scommesse parlano chiaro, ma la cara vecchia Terra d’Albione è anche la patria di gruppi leggendari che, a loro volta, hanno prodotto dei dischi altrettanto leggendari in anni di onorata carriera.

Ne abbiamo selezionato dunque cinque, il numero perfetto, per fare tutti assieme un ripasso di quelli che sono stati i dischi fondamentali per la musica internazionale. Molto probabilmente alcuni di questi già li conoscete bene, ma potrebbero comunque essere una buona idea per l’arredamento sotto forma di vinile da appendere oppure come regalo per chi decide di buttarsi a capofitto nel mondo della musica di un certo livello. Ma bando alle ciance e via con questa piccola Top Five!

The Beatles: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band

Si poteva scegliere praticamente qualunque, o quasi, album dei Fab Four, ma abbiamo deciso di inserire Sgt. Pepper’s poiché Abbey Road poteva apparire una scelta fin troppo “scontata”. Si tratta infatti di uno dei maggiori concept album della storia della musica, oltre che del gruppo, forte di sperimentazioni, liti interne ed hit internazionali come Lucy in the Sky with Diamonds, With a Little Help from my Friends, Lovely Rita e così via.

Pink Floyd: The Dark Side of the Moon

Per questa volta saltiamo il concept per eccellenza dei Pink Floyd, ovvero The Wall, e ritorniamo su una delle copertine più iconiche della storia, ovvero il prisma newtoniano che, dopo aver ricevuto la luce, tira fuori una girandola di colori che qui prendono le sembianze di uno dei brani fondamentali per capire la storia della mitica band inglese.

Led Zeppelin: Led Zeppelin IV

Sinceramente basterebbe citare Stairway to Heaven, il cui caso di presunto plagio del brano degli Spirit finì addirittura in tribunale anni dopo, per chiudere il discorso, ma per rendersi conto della grandezza di tale disco è quantomai doveroso citare Black Dog, The Battle of Evermore e Going to California per avere un quadro più completo.

Rolling Stones: Sticky Fingers

Come in tutte le arti e nella vita anche l’occhio vuole la sua parte e “le pietre rotolanti” decisero di giocare la carta della provocazione con un primo piano della parte bassa dei jeans, firmata dal visionario Andy Warhol, per colpire dritti nel segno. Superata la barriera visiva, quella uditiva faceva il resto grazie a brani eccezionali quali Brown Sugar, Wild Horses e Can’t You Hear Me Knocking.