Quando è opportuno rivolgersi ad un osteopata

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Nascita dell’osteopatia

Andrew Taylor Still, chirurgo americano, coniò il termine “osteopatia”, diventando il padre fondatore di questa disciplina. Nel 1874, definì i principi dell’osteopatia; in seguito, nel 1892, fondò l’American School of Osteopathy, ossia la prima scuola di osteopatia al mondo. Egli si distaccò dalla medicina tradizionale della sua epoca e iniziò ad affacciarsi alla prospettiva che l’equilibrio proprio della salute fosse interdipendente con l’equilibrio della struttura osteoarticolare, in relazione all’armonia del sistema nervoso, muscolare e circolatorio.

In Italia, l’osteopatia si diffuse rapidamente intorno agli anni ’20 e a fine 2017 è nata AISO (Associazione Italiana Scuole di Osteopatia), di cui anche il Comitato Olimpico Internazionale fa parte.

Quando rivolgersi ad un osteopata?

Uno dei migliori centri a cui rivolgersi per confrontarsi con la figura professionale dell’osteopata Roma si chiama FisioStudio del Dott. Domenico Donsante. Questo studio offre servizi riabilitativi in generale e tecniche manipolative, fasciali, viscerali e craniosacrali.

Ci si può affidare ad un osteopata a prescindere dall’età; anzi, è proprio anche in base a questo fattore che viene scelto il tipo di trattamento adeguato.

Cosa cura l’osteopata?

L’osteopatia è una forma di terapia manuale che integra la medicina tradizionale e tratta l’individuo nel suo insieme, incentrando l’attenzione sulla salute della persona; piuttosto che sulla malattia. Questa disciplina ha diverse tipologie di approccio, che però hanno in comune un unico filo conduttore, ovvero: salvaguardare lo stato di salute degli individui.

Vediamole di seguito:

  • APPROCCIO STRUTTURALE.
    Esso prevede particolari manovre di rilasciamento delle articolazioni e dei muscoli, con effetti soprattutto biochimici, in quanto stimola il corretto scambio di fluidi all’interno delle strutture in questione.
  • APPROCCIO FASCIALE.
    Si esegue tramite un continuo feedback palpatorio, per ottenere un rilasciamento dei tessuti miofasciali, sul muscolo o sulla fascia.
  • APPROCCIO VISCERALE.
    Vengono effettuate tecniche che ristabiliscono la mobilità e la motilità di un organo.
  • APPROCCIO CRANIALE.
    Il loro focus è sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio, agendo a livello osseo, nervoso, meningeo e del liquor cefalorachidiano.

Il ruolo dell’osteopata è identificare e intervenire, utilizzando numerose tecniche manuali, sulle disfunzioni somatiche, che evidenziano un alterato stato di salute, causato, per esempio, da traumi e alterazioni posturali. Il modo in cui il professionista agisce, è eliminando gli ostacoli che interferiscono con le vie di comunicazione presenti nel corpo; così da permettere all’organismo, usufruendo delle proprie capacità di autoregolazione, di ristabilire l’armonia della struttura scheletrica di sostegno e il benessere psico-fisico.

Questa professione sanitaria, si fonda sul concetto secondo cui l’organismo sia un complesso unico e che i sintomi, derivanti dalle possibili malattie, non siano altro che manifestazioni esterne di disagi scaturiti all’interno del corpo umano. Pertanto, risulta indispensabile conoscere le cause ed agire su di esse.

Il lavoro dell’osteopata parte dall’aponevrosi, ovvero da quel tessuto connettivo che mette in contatto le diverse parti del corpo. In particolare consente la connessione del sistema vegetativo con il sistema muscolo-scheletrico.

L’intervento sui tessuti molli, invece, si realizza tramite azioni di sfregamento, stiramento, impasto o frizione, seguite da movimenti passivi delle articolazioni o applicazioni su tessuti, affinché possano essere messi in luce i movimenti dai quali è nata la lesione.

Per mettere in pratica tutto ciò, l’osteopata, durante il primo incontro con il paziente, procede innanzitutto con un’anamnesi rivolta al soggetto circa i disturbi percepiti, al fine di identificare le cause del dolore e di assicurarsi che l’individuo in esame sia idoneo al trattamento osteopatico. Se questa condizione non dovesse essere riscontrata, l’osteopata è tenuto professionalmente a rimandare ad ulteriori indagini mediche, orientando il paziente verso lo specialista di riferimento.

Nello specifico, l’osteopatia, aiuta ad aumentare la mobilità delle articolazioni, ad alleviare la tensione muscolare, a migliorare l’afflusso di sangue ai tessuti e ad accelerare il processo di guarigione fisica.

Il numero delle sedute dipende sia dal motivo della visita, sia dalla risposta del paziente al trattamento,il quale può variare solitamente dai 40 ai 50 minuti.

Quando si è colpiti da dolori articolari, muscolari o scheletrici, prenotare una visita presso un professionista dell’osteopatia può rappresentare la soluzione vincente.

Tra i casi più frequenti in cui un soggetto decide di rivolgersi ad un osteopata si possono riscontrare disturbi come la lombalgia (detto comunemente mal di schiena), la quale si manifesta con dolori localizzati nella zona del dorso o dei lombi; oppure la sciatalgia, cioè quella condizione causata da un’infiammazione del nervo sciatico e caratterizzata da un dolore nella parte bassa della schiena, all’altezza delle vertebre lombari, che può poi diffondersi lungo tutta la gamba.

Anche problemi cervicali, al collo e cefalee, possono essere trattati con tecniche osteopatiche. Così come artrosi, dolori che colpiscono i muscoli e le articolazioni, causati talvolta anche in seguito a traumi e infortuni sportivi.

Disturbi legati all’apparato gastrointestinale (per esempio disturbi funzionali della digestione), ginecologico (e.g. dolori mestruali) e urinario, in seguito a trattamenti di osteopatia, hanno avuto un decorso significativamente favorevole.

Questa tecnica agisce in modo efficace anche su disturbi di natura psico-somatica come: stress; ansia (che può essere somatizzata, ad esempio, in: vertigini, nausea, bruxismo o emicrania); insonnia e disturbi del ciclo sonno-veglia, depressione e abbassamento delle difese immunitarie.

L’osteopatia è consigliata anche in campo pediatrico, per disturbi legati all’apparato respiratorio; per agire su asimmetrie posturali; in caso di rigurgito; di stipsi e di difficoltà nella suzione.

Per soggetti che, invece, presentano condizioni mediche di osteoporosi; fratture; infiammazioni acute, derivanti, per esempio, da alcuni tipi di artrite o sclerosi multipla (SM) e di fronte a condizioni che necessitano l’assunzione di medicinali per fluidificare il sangue; è fortemente sconsigliato un trattamento osteopatico. Il motivo di ciò, è che si rischia di incorrere in danni alla colonna vertebrale o ad altre ossa, al muscolo scheletrico, legamenti, articolazioni o ai nervi.

“Qualsiasi variazione della salute

ha una causa e la causa ha una posizione”

(Andrew Taylor Still)