Reggio Calabria

Vincenzo Calafiore

         Reportage

Reggio Calabria Città Metropolitana

      Vincenzo Calafiore

La fascinazione di questa città ha inizio quando incontri per la prima volta “ Atena “  la dea venuta dal mare che la guarda e protegge questa città dal suo anfiteatro Anassilaos;  dove sedersi e in silenzio ascoltare lei, che si racconta con la voce della risacca.

Ecco perché la “ fascinazione “ di questa città, ha qui inizio e qui finisce .

La domanda è : cos’è che a un certo momento ti costringe a prendere un treno o un aereo e raggiungerla?

E’ nel suo misterioso fascino, nella sua storia millenaria. Ma anche chiedersi perché le sue strade sono sfasciate e piene di buche, come pure i marciapiedi sconnessi; altrettanto lo sono  piene di vita, di aromi dei forni, delle pasticcerie, dei bar, del vociare della gente che si parla da un marciapiede all’altro, il saluto a piena voce di un amico che saluta, è questa Reggio Calabria dalla forma di  “ Castrum romano “  (Il castrum o castro in italiano era l’accampamento nel quale risiedeva, in forma stabile o provvisoria, un’unità dell’esercito romano come per esempio una legione. Era di forma rettangolare e intorno, quasi sempre veniva scavato un fossato a sua protezione. ).

Sono nato in questa città e l’amo così tanto da non poterla mai dimenticare, e ci ritorno sempre, come ora nel mese di ottobre. In treno ho pensato: chissà come la troverò, se le cose saranno cambiate …  sono arrivato con la pioggia, e ovunque acquitrini, il lungomare vuoto di gente, e poi più avanti nei giorni non riconoscerla più così sprofondata nel degrado.

Rhegion per i greci, fu una tra le più importanti città della Magna Grecia, sotto il governo di Anassilao, poi Rhegion alleata e socia  navalis di Roma è oggi una città senza identità, abbandonata da tempo a un lento declino, causa di una certa “ politica” ? No, se c’è da trovare un responsabile in questo disastro è : la cittadinanza!  Che avrebbe dovuto semmai amarla di più, proteggerla come la cosa più preziosa e invece assuefatta vive nel degrado e tra i rifiuti abbandonati  in ogni ovunque rifiuti di ogni genere, vittima e prigioniera anche  da molto tempo di un sistema farraginoso e inetto, inconcludente.

Lo scempio perpetrato dal sistema ha un nome:  Rifiuto, dissesto urbanistico, dissesto idrico ( non è possibile poter fare una doccia se sprovvisti di autoclave), problemi  atavici, mai risolti se la memoria non mi inganna.  

E’ inconcepibile vedere e toccare con mano il degrado, inaccettabile quanto sia facile abbandonare per strada o sui marciapiedi, dei vater o bidet, peggio ancora lavatrici e frigoriferi, materassi.

Inaccettabile che una città che si faccia chiamare: Città Metropolitana, giaccia in queste pessime condizioni, è mancanza di orgoglio e di dignità, è mancanza di decoro, maggiormente di educazione civica.

Reggio, è stata  un tempo una bella e ordinata, grazie all’opera e all’impegno di un Signore che tanto l’amava, si chiamava: Italo Falcomatà! E non importa la divisa politica quando si tratta di “ Res publica”, a contare sono i risultati. A Italo Falcomatà è stato intestato il lungomare,  lui  che dal 1993 al 2001 fu sindaco di Reggio Calabria, diede inizio alla cosiddetta “Primavera di Reggio”, indimenticabile e perenne esempio di capacità e di onestà, di orgoglio, cose che oggi a Reggio Calabria non esistono più!