Ancora

Ancora…

Di Vincenzo Calafiore

25 Giugno 2021 Udine (Italy)

Vorrei scrivere di – loro – di quei sogni che non sono riusciti a vivere.

Vorrei scrivere sui vetri appannati di finestre chiuse, sui muri di sottopassi ferroviari abbandonati, sui muri di scuole chiuse: io ti Amo!

Vorrei scrivere di loro, di quanto mi hanno dato, raccontare le loro storie.

E fuori, c’è quel silenzio che precede la tempesta, mentre  l’alba rotolando su se stessa, improvvisamente  a tutto leva voce.

Questo siamo noi: due che cercandosi, cercano vita nelle lontananze, nei distacchi, nelle domande senza risposte.

Lo sapevamo noi, quanto fosse folle piombare nella vita di entrambi, insieme nei respiri di quei pensieri che ci attendono  in quelle solitarie marine di un mondo lontano guardato da occhi socchiusi nelle penombre di giorni in apparenza uguali.

Quanta tristezza in quel cantico lunare,

nei flessi e caduchi ricordi di certe parole negli aloni tremolanti di antichi sepolcrali.

Ancora! Questo urlano quelle scogliere ove s’infrange il mare della solitudine, ma tu, stasera, raccontami di te, di come fai a vivere negli sprazzi di malinconiche nostalgie;

come fai a vivere lontana da una finestra?  

Che strana forza ha l’amore!

Sai ancora adesso c’è scritta la stessa parola sui vetri appannati della finestra!

Ieri come allora, oggi come domani sarò lì a sussurrarti le parole che più ami, quelle di un tempo che ormai non esiste più.

Sono parole che solo tu sai riconoscere e leggere, sono le nostre parole.

“ Nostre “, appartenenza, tu di chi sei?

Tremi come una bambina, sale la voglia di fuggire mentre il cuore batte all’impazzita, vorresti andartene via e non hai più tempo né età per farlo, all’improvviso s’ode lontano il latrare di tutti i tuoi –si- che avresti voluto urlare e non lo facesti allora come ieri, come oggi, così sarà domani, nel sapore amaro dei tuoi no che pian piano ti han sommersa.

Tienimi dentro!

Tienimi stretto al cuore.

Ti amo davvero ancora, e lo sai già.

Voglio solo che tu sia felice dentro di te, anche se lontana, anche senza quel mio – ancora -.

Guarda, sono io che ancora crede in te, non c’è più nessuno oltre me, che quando chiedi è lì a darti se stesso, e lo sai, quando vuoi quello che non hai voluto prima: essere amata.

Ricordati di me…. Guarda come sono adesso… non ti ricordi eri e lo sei ancora la mia aurora, la mia Principessa dei sogni, come fai a esistere senza di me?

Come potrebbe esistere la riva se non ci fosse il mare?

Dimmi cosa cerchi ancora?

Ti avrei regalato il mare pur di vederti arrivare con quel sorriso che cerca poesia, non lo sai ma tu sei la pagina di un libro vero, ove esiste il pensiero e una memoria rapita dal vento.

Tienimi dentro, che prima o poi questo vento finirà, e la vita la riempiremo noi di parole!

Perché le parole sono farfalle che la colorano, a cui mai nessuno potrà tagliargli le ali!

Rimani e continueremo a scrivere la vita, in questo mio disperato sogno: poterti amare.

Perché noi siamo – Amore – !