Pat Girondi, il bluesman italo americano punta a Sanremo
Per il bluesman si tratta di coronare un sogno lungo un secolo: quello di suo nonno Rocco Girondi, originario di Modugno, che nel 1913 partì da Napoli alla volta dell’America con la speranza di diventare un cantante lirico e di affermarsi nel campo musicale. La sua aspirazione non poté concretizzarsi all’epoca, ma attraverso un secolare passaggio di testimone è stata consegnata al nipote per realizzarla. La partecipazione al Festival di Sanremo, se dovesse essere confermata, rappresenterebbe la consacrazione ufficiale di un originale artista dalla caratura internazionale che ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti sia in Italia che negli States e che ha dedicato gran parte della sua attività di cantante e musicista alla filantropia e a una nobile causa, quale la ricerca di fondi per le malattie rare. Negli Stati Uniti, grazie alla sua popolarità Girondi ha raccolto tra album e concerti oltre 50 milioni di dollari per la ricerca medico scientifica a favore dell’anemia falciforme, della talassemia e di altre malattie rare.
Protagoniste delle sue canzoni sono, infatti, le storie di chi combatte la propria battaglia contro malattie rare nelle sale d’aspetto o nelle corsie degli ospedali e contro il sistema sanitario farmaceutico che non ritiene economicamente vantaggioso impegnarsi nella ricerca e nella sperimentazione delle cure per malattie poco diffuse. Storie in buona parte autobiografiche o tratte dalle lettere di genitori, che come lui, hanno un figlio malato di talassemia o di altre patologie rare. Da quasi trent’anni riceve ogni mese centinaia di lettere piene di angoscia, sofferenza, rabbia, frustrazione, speranza. Pat ha anche creato un’azienda farmaceutica, la Errant Gene Therapeutics (a breve, si chiamerà San Rocco Therapeutics), che si occupa di sviluppare delle terapie geniche.
L’altra novità è rappresentata dalle trattative per la pubblicazione di un libro autobiografico dal titolo “Volo del Rondone”. Il rondone è un piccolo uccello migratore che, dopo aver toccato terra, riesce con difficoltà a riprendere il volo e necessita spesso di due mani che lo sollevino dal suolo e lo spingano verso il cielo. Il rondone rappresenta una calzante metafora dell’esistenza di Girondi. Non solo perché l’artista, nato nel South Side di Chicago, ha percorso a ritroso il viaggio degli avi per tornare in Puglia e periodicamente fa ritorno nell’Illinois, imitando il moto pendolare degli uccelli migratori. Ma anche perché nel corso della sua vita Patrizio è caduto più volte – ha abbandonato gli studi, ha conosciuto il riformatorio, la galera, ha fatto i lavori più umili – ma ha sempre incontrato sul suo cammino delle persone, italiani o americani, che lo hanno aiutato a rialzarsi e lo hanno spinto in alto, fino a fargli spiccare di nuovo il volo. Per Pat, si tratterebbe del secondo libro, dopo “Diamond in the Rough” (Diamante grezzo), pubblicato nel 1986 come Patrick Finley, che è il cognome paterno.
Nelle prossime settimane il cantante sarà impegnato con la band The Orphan’s Dream in una tournée estiva di concerti e serate e porterà nelle piazze e nei locali di tutta Italia i brani del suo ultimo album e i classici del suo repertorio.