Si chiama Cantiere dell’immaginazione la Stagione 2020-2021 del Teatro di Roma

Cantiere dell’immaginazione è il nome della nuova Stagione 2020/2021 del Teatro di Roma, che intreccia spettacoli e performance con un palinsesto di attività culturali, tra incontri, laboratori, mostre e dibattiti, sotto il segno di un unico progetto artistico. Un progetto che intende rispondere alla crisi pandemica collocando al centro del dibattito il teatro nella sua profonda relazione con il nostro tempo, per ribadire la sua funzione di servizio pubblico per la società.

È con il pensiero all’eccezionalità di questo periodo emergenziale che il Teatro decide in via straordinaria di presentare la prima parte di Stagione, che prende avvio da settembre a gennaio con una programmazione estremamente connotata da produzioni e coproduzioni. Farà seguito una seconda parte di Stagione articolata tra novità produttive, internazionali e ospitalità, accompagnata dalla riprogrammazione di alcuni spettacoli sospesi a causa del lockdown, che sarà prossimamente annunciata nei dettagli.

Compone la trama dei cartelloni del Teatro di Roma – presieduto da Emanuele Bevilacqua, con un progetto culturale ideato da Giorgio Barberio Corsetti e coadiuvato per l’India da Francesca Corona – una totalità di oltre 50 titoli, di cui 11 recuperi, con 27 produzioni, 7 nuove produzioni dirette, 9 nuove coproduzioni fra cui un’importante coproduzione internazionale e 27 spettacoli ospiti.

L’apertura di Stagione è affidata a Giacomo Bisordi con la nuova produzione Uomo senza meta, microsaga familiare del norvegese Arne Lygre, sulle delusioni del sogno capitalista e le ambiguità dei comportamenti umani, (17/25 ottobre). Si prosegue con Giorgio Barberio Corsetti che immagina una produzione ispirata alle Metamorfosi di Franz Kafka (10 novembre/6 dicembre). Torna poi Massimo Popolizio con le due produzioni di successo firmate nella passata Stagione: da Furore di John Steinbeck, affresco sulla grande Depressione tra migranti e crisi sociale, che rivela la sua attualità nella drammaturgia di Emanuele Trevi (15/20 dicembre e 5/10 gennaio) ai versi di Gioachino Belli con l’accompagnamento di Valerio Magrelli (29/30 dicembre).

Anche per questa Stagione è ampio lo spazio riservato alla danza, con il progetto Grandi Pianure, affidato a Michele Di Stefano.

E sempre in continuità con gli scorsi anni, una sezione speciale è dedicata al pubblico dei più piccoli e alle loro famiglie, una varietà di proposte che ha nel Teatro Torlonia la sua casa d’elezione. Altra punta di diamante della progettualità per le nuove generazioni è il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, per ragazzi e ragazze con e senza disabilità, condotto da Roberto Gandini.

Infine il Teatro Valle si “mostra” alla città per la Stagione 2020/21 come luogo del prima e del dopo dello spettacolo dal vivo. Con Atelier Valle si propone un programma di laboratori, rassegne tematiche, studi, ascolti di podcast, opere site-specific, prove di spettacolo, approfondimenti, percorsi di teatro partecipato e visite guidate.

Parallelamente a queste attività si svolge la seconda sezione progettuale dal titolo Il Valle racconta… in cui la storica sala si racconta come luogo della memoria dei più grandi del teatro, a partire dalla mostra La grande arte del ridere. Gli Scarpetta al Valle, dedicata a Eduardo Scarpetta e alla sua famiglia, che torna a vivere nella sala fino al 27 settembre, dopo il successo dell’allestimento inaugurale dell’anno precedente, arricchito da nuovi materiali in esposizione, eventi e incontri.

A partire dal mese di novembre, si prosegue nel viaggio dei momenti cruciali del teatro italiano con una mostra fotografica dedicata a Luca Ronconi a cinque anni dalla sua scomparsa.

Uno sguardo speciale è dedicato a Roma, a partire dal Cantiere Amleto di Giorgio Barberio Corsetti che ha scelto la città eterna, e soprattutto le sue zone meno ovvie e più inquiete, come luogo di indagine per cercare di leggere la stratificazione contemporanea della città. Sulla scia di scrittori e interpreti della realtà urbana, l’indagine sulle tante “Rome” di cui è composta la capitale si depositeranno in una mostra che avrà il suo centro al Valle, fatta di materiali espositivi, esiti di laboratori, materiali teorici elaborati anche incrociando la programmazione di incontri, lezioni e tavoli di lavoro.

Durante il periodo di chiusura il Teatro di Roma ha aderito al programma #laculturaincasa di Roma Capitale, reinventandosi in nuove forme attraverso un palinsesto di attività virtuali dal titolo #TdROnline. Una programmazione digitale diramata dai canali social del Teatro con più di 500.000 visualizzazioni totali e un milione di utenti raggiunti. Al fianco della programmazione virtuale, la scorsa primavera ha visto inoltre la nascita di Radio India, spazio di incontro immaginario divenuto in breve tempo punto di riferimento con quasi 28.000 ascolti tra live e podcast già soltanto nei mesi della quarantena.

La nuova Stagione sarà all’insegna del pieno rispetto delle norme sanitarie anti-contagio: ci saranno capienze contingentate della platea di Argentina (324 posti) e delle sale di India (Sala A 121; Sala B 60; Sala Oceano Indiano 49), conteggiate secondo le disposizioni attualmente in vigore.

In considerazione delle difficoltà economiche connesse all’emergenza, il Teatro di Roma si dota di speciali miniCard da 50 euro, oltre a soluzioni promozionali e ulteriori formule di recupero per venire incontro a coloro che non sono riusciti a utilizzare a pieno gli abbonamenti della passata Stagione.