Cannabis legale. Cosa dice la legge in Italia?

cannabis legale

Da qualche anno in Italia è possibile acquistare liberamente la cosiddetta cannabis legale. I cannabis shop sono sbucati in ogni angolo delle città da nord a sud, destando molta curiosità non solo nei clienti ma anche nei passanti. Ma a che punto è la cannabis legale in Italia e che cosa dice la normativa in proposito? In questo articolo, scritto con l’aiuto di cbd24.it, portale web sulla Marijuana legale online, tutto quello che c’è da sapere.

Che cosa si intende per cannabis legale

La cannabis legale è un prodotto derivante dalla pianta di canapa che ha un principio attivo che deve essere inferiore alla percentuale dello 0,6%. Questa cannabis, quindi, deve avere un THC che non sia adatto per creare effetti collaterali quali allucinazioni e altro, un prodotto che abbia puramente un principio rilassante e calmante. La maggior parte dei prodotti venduti come legali, però, hanno un indice di THC che è inferiore allo 0,2%.

I produttori che hanno delle piantagioni i cui frutti registrano il principio attivo compreso fra lo 0,2 e lo 0,6% non sono considerati fuorilegge e per questo motivo possono continuare la loro produzione. Nel caso si sfori questa percentuale, invece, le autorità possono decidere di sequestrare la piantagione e distruggere tutte le piante.

La normativa italiana sulla cannabis legale

La norma italiana che regola la produzione della cannabis legale è la numero 242/2016. Con questa legge il legislatore ha voluto mettere ordine in una materia che fino a quel momento era stata molto controversa ed era appannaggio soprattutto delle associazioni criminali.

Con la 242, invece, è resa legale la coltivazione della cannabis che rispetta le caratteristiche prima elencate ma anche la vendita non solo della cannabis legale ma anche di tutti i prodotti derivanti. Continua ad essere vietata, però, l’importazione di pianti e di semi che non rispettano i valori e le caratteristiche che sono state approvate nel 2016.

La stessa normativa va oltre e spiega anche la differenza fra cannabis legale e quella illegale. La differenza più importante risiede nell’effetto psicotropo della seconda, legato essenzialmente a percentuali più alte di principio attivo. Un articolo della norma disciplina anche l’utilizzo della cannabis legale e dei suoi prodotti derivati.

In particolare fa riferimento all’uso ricreativo della cannabis che, però, formalmente non includerebbe anche la pratica del fumarla. Si può utilizzare senza alcun problema la cannabis per uso alimentare, per l’edilizia, per l’abbigliamento, etc. Viene esplicitamente approvata anche la cannabis utilizzata a scopo terapeutico, in caso di prescrizione medica.

Quali sono gli utilizzi consentiti dalla legge

È importante sottolineare che la cannabis legale in Italia può essere acquistata esclusivamente dai negozi autorizzati che hanno dovuto seguire un iter specifico per ottenere l’accreditamento. Per questo motivo è importante conservare per ogni acquisto lo scontrino relativo, così da dimostrare che i prodotti scelti hanno tutte le caratteristiche specifiche imposte per legge.

La legge 242 permette anche di acquistare semi per la coltivazione per uso personale e casalingo. Anche in questo caso, però, le piante coltivate devono rispettare le regole che sono imposte a livello generale per classificare la cannabis come legale. Tutti gli utilizzi che esulano queste caratteristiche possono essere perseguite dalla legge e far scattare non solo una multa amministrativa ma anche un eventuale processo penale.

La legalizzazione dei prodotti derivanti dalla cannabis

Con la cannabis si possono realizzare moltissimi prodotti diversi e per questo motivo nei cannabis shop si possono trovare molti articoli diversi, tutti creati sfruttando le proprietà della cannabis legale. Sono tanti gli articoli alimentari, sia per gli esseri umani che per gli animali, che garantiscono ottime proprietà nutrizionali e un gradevole sapore. La cannabis viene usato anche come materiale tessile in quanto è molto simile al cotone ma ha una consistenza più morbida e una resistenza maggiore.

La canapa può essere utilizza con successo anche come principio attivo dei cosmetici, soprattutto per le sue proprietà lenitive, emollienti ed idratanti. È infine una super-fibra per quanto riguarda il settore edilizio, in quanto è un materiale resistente e flessibile, naturale, per delle costruzioni totalmente eco-compatibili.

Conclusioni

Da sempre utilizzata come sostanza stupefacente, dal 2026, grazie alla legge numero 242 la canapa è stata resa legale anche in Italia ma solo a condizioni che la sua produzione e la sua vendita rispettino determinati requisiti imposti per legge. In particolare, la caratteristica principale che la cannabis deve rispettare per essere definita legale è quella di avere un principio attivo, anche chiamato THC, che sia inferiore allo 0,60%, sia cioè priva degli effetti psicotropi che sono quelli che hanno reso questa sostanza così popolare in passato.

La legge 242 è scesa in campo anche per definire le caratteristiche che devono avere i prodotti derivati dalla cannabis. Si tratta, infatti, si una sostanza naturale molto versatile e ricca di proprietà per cui da qualche anno si commercializzano prodotti alimentari, di moda, di arredamento e molto altro ancora, tutti realizzati con le fibre della canapa.

Chi acquista o coltiva cannabis legale, ossia nel pieno rispetto delle caratteristiche imposte dalla legge, è libero di farlo senza temere alcuna conseguenza. L’acquisto di cannabis che abbia un THC superiore allo 0,6% oppure attraverso canali che non sono quelli legalmente autorizzati dalla legge, possono avere come conseguenza una pesante condanna sia amministrativa che penale.

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