Schio. In un incidente morti Filippo Bonin e la figlia Gloria di 11 anni

Tragedia della strada lungo la provinciale 148 Cadorna, l’arteria che da Romano d’Ezzelino conduce a Cima Grappa. Filippo Bonin, 48 anni, residente a Schio, è morto insieme alla figlia Gloria di 11 anni. Il dramma è avvenuto poco prima dell’ottavo tornante, dopo l’abitato di Costalunga, nella zona conosciuta come “Pian dei Noseari”. In base a quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Bassano, una Kawasaki, sulla quale viaggiava un uomo ha effettuato una manovra di sorpasso nel tentativo di superare un mezzo pesante che la precedeva, proprio nel punto in cui la strada effettua una profonda semicurva e impedisce una corretta visuale. In quel momento, in direzione opposta, scendeva una Bmw in sella alla quale viaggiavano padre e figlia.

Vano ogni tentativo di frenata. L’impatto tra i due mezzi è stato inevitabile e violentissimo. Il padre e la figlia che viaggiavano sulla Bmw sono stati sbalzati sull’asfalto e rimasti schiacciati sotto il peso della motocicletta. Illeso l’uomo che viaggiava sulla Kawasaki. Sul posto è giunta in pochi minuti l’auto medica del Suem di Crespano. Si è alzato in volo anche l’elisoccorso di Treviso, fatto rientrare pochi minuti dopo il decollo, quando i primi sanitari giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei due passeggeri della Bmw. Per i rilievi sono intervenuti i Carabinieri del maggiore Filippo Alessandro che hanno lavorato a lungo nel tentativo di risalire all’identità delle vittime. Filippo Bonin e la bambina viaggiavano infatti senza documenti. È stato grazie ad alcune verifiche sulla Bmw che i militari sono riusciti ad identificare il proprietario del mezzo, un uomo residente a Schio, che si è saputo solo dopo essere anche alla guida del motociclo. La provinciale Cadorna è rimasta interdetta al traffico per diverse ore. Gli agenti della polizia locale intervenuti per regolare il flusso delle auto, hanno deviato i mezzi in salita e quelli in discesa sul fronte trevigiano del Massiccio, lungo la strada di Campocroce.