Prestiti cambializzati – Esistono ancora?

Prestiti cambializzati: definizione

I prestiti cambializzati esistono ancora e ad erogarli sono principalmente agenzie finanziarie. In cosa consistono in concreto? Trattati di prestiti non finalizzati che, di fatto, non necessitano della precisazione della motivazione concreta per cui se ne fa richiesta. In linea di massima, questa tipologia di prestito si contraddistingue per i tempi più brevi in termini di erogazione. Il rimborso avviene mediante un piano di ammortamento, basato su cambiali da pagare ogni mese alla scadenza.

Come vengono emesse le cambiali? Due sono le forme prevalenti: le tratte e i pagherò. Denominatore comune è, da un lato, il bollo che viene imposto e, dall’altro, l’obbligo di firma su ogni parte. La banca d’appoggio, inoltre, va sempre indicata.

Come funzionano?

La logica di funzionamento dei suddetti finanziamenti verte sul tasso fisso e sulle rate costanti. Rispetto ad altre forme di prestito, nel caso in questione, l’accesso risulta decisamente più semplice. Il motivo sta nel fatto che la firma sulla cambiale apposta da chi contrare il debito, consente al creditore di rientrare in possesso dell’importo erogato in tempi rapidi. A fronte del mancato pagamento, il creditore può avviare subito la procedura di pignoramento, rientrando così in possesso della somma prestata. Il debitore, di fatto, viene classificato come protestato. In riferimento agli importi erogati, in linea generale, l’importo minimo è pari a 2.500 euro, mentre quello massimo ammonta a 50.000 euro.

Infine, per ciò che concerne la durata del piano di rimborso, si va da 1 a 10 anni.

Target

Chiunque può accedere alla seguente tipologia di finanziamento. Tuttavia, è opportuno precisare che il target prevalente è costituito da individui che non possono riscuotere un prestito tradizionale da banche o da finanziarie. La copia del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è un documento da esibire per tutti i lavoratori dipendenti; in assenza, requisito indispensabile è la firma di un garante, disposto ad accollarsi il pagamento delle rate, a fronte di eventuale insolvenza da parte di chi ha riscosso il prestito.

Vantaggi e svantaggi a confronto

I prestiti cambializzati presentano diversi aspetti positivi, ma anche non pochi svantaggi.

Nel dettaglio:

– cattivi pagatori e protestati possono accedere ad un prestito con meno difficoltà di quanto avviene di norma;

– maggiore elasticità nel rimborsare le rate, in quanto è possibile sempre rinnovare le cambiali: ciò significa che, prima della scadenza, se le parti si mettono d’accordo, il pagamento può essere posticipato. Chiaramente, per il debitore gli interessi da versare sono maggiori;

Di converso, i prestiti cambializzati non sono adatti a chi non ha la certezza di rimborsare le rate.

– in caso di mancanza di sicurezza nel saldare il debito, è opportuno evitare le cambiali, visto che in caso di mancato pagamento di una singola rata, si corre il rischio di andare incontro al pignoramento;

– costi maggiori rispetto ai finanziamenti comuni: le spese accessorie e gli interessi sono superiori.

Prestiti cambializzati: come richiederli?

La procedura è semplice. Per prima cosa è necessario a confronto le varie offerte, magari aiutandosi con i comparatori online o chiedendo un preventivo online gratuito. Il livello di competizione nel settore è decisamente elevato. Quindi, trovare l’offerta in linea con le proprie esigenze, è più semplice rispetto al passato. Fatta la scelta, occorre presentare la domanda di finanziamento. I documenti necessari sono la copia di un documento di identità e del codice fiscale.

Come già si è evidenziato, i lavoratori dipendenti devono allegare anche una copia del TFR e dell’ultima busta paga; chi non può offrire garanzie sufficienti, deve richiedere la firma di un garante.

Di recente, poi, i lavoratori dipendenti devono presentare obbligatoriamente il modello CUD, mentre i lavoratori autonomi il modello Unico.

Conclusioni

I prestiti cambializzati esistono ancora e sono richiesti specie in condizioni di crisi economica o a fronte di investimenti in progetti impegnativi, specie da chi non ha garanzie minime per richiedere in banca o in finanziaria un prestito tradizionale.

Si consideri che a volte, l’ente erogatore dell’importo voluto può richiedere un’assicurazione sulla vita.

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