La storia della Roulette

Tra i giochi più amati dagli italiani, online e non, ce n’è uno che occupa uno spazio molto particolare: la roulette. Nata “ufficialmente” in Francia sul finire del 1700, ha attraversato varie fasi evolutive che ne hanno modificato alcuni dettagli, seppur senza alterarne il funzionamento base. Proviamo a ripercorrere proprio queste fasi e a capire i motivi che ne hanno decretato il successo nel corso degli ultimi tre secoli. Sulle nascita della roulette ci sono sempre state leggende più o meno credibili. C’è chi sostiene che sia stata introdotta in Europa da un monaco cinese, chi è convinto che Blaise Pascal l’abbia “scoperta” mentre cercava di creare una macchina per il moto perpetuo e chi attribuisce la sua creazione al celebre imprenditore François Blanc, proprietario dei casinò di Monte Carlo e Bad Homburg. Nulla di tutto questo è documentato. Molto più probabile che il gioco sia nato come evoluzione di discipline già esistenti come le italiane Biribissi e Hoca e le ruote inglesi E.O., Roly-Poly e Ace of Hearts. L’opzione più credibile, però, resta quella dell’origine francese e della nascita della moderna roulette nel diciottesimo secolo come fusione di hoca e portique. Tanto che una testimonianza del gioco con il nome attuale viene fatta risalire al 1716 a Bordeaux e la prima descrizione storica è quella del 1801 di Jaques Lablee, il cui romanzo “La Roulette Francese, ou le Jour” descrive una roulette situata nel palazzo reale transalpino. Nessuna creazione “a tavolino” quindi, per un gioco che dopo alcune modifiche ha trovato nel 1790 la forma che conosciamo ancora oggi e che in pochi anni ha assunto il “titolo” di gioco principale dei casinò europei e internazionali. E se le regole della roulette sono rimaste praticamente le stesse da quando ne è nata la versione moderna, quello che è cambiato negli anni è la capacità di penetrazione globale. In quello stesso periodo, infatti,  il gioco sbarca negli Stati Uniti. Buona parte del merito va ai coloni francesi che lo “importano” a New Orleans e ne favoriscono la diffusione verso Ovest. Negli USA ci furono subito alcune differenze rispetto all’Europa. In primis la roulette venne spostata sulla parte superiore del tavolo, in modo da evitare comportamenti scorretti da parte di croupier e giocatori. In secondo luogo alcune delle prime roulette americane avevano, oltre ai numeri da 1 a 28, uno zero, un doppio zero e un Aquila, simbolo degli ideali di libertà americani. Un Aquila tolta nei decenni successivi in quanto troppo “favorevole” al banco: se la pallina si fermava sull’animale i giocatori al tavolo perdevano automaticamente. Non furono le uniche modifiche che hanno portato all’attuale configurazione della roulette. Un’altra molto importante venne introdotta proprio dai fratelli Francois e Louis Blanc, a cui erroneamente venne attribuita l’invenzione del gioco. Ai proprietari dei casinò di Homburg e Montecarlo va invece un altro merito: quello di aver escluso definitivamente il doppio zero nelle varianti europee. Arriviamo così all’epoca attuale in cui esistono tre principali tipi di roulette: quella Francese, quella Americana e quella Inglese. La prima è quella dei fratelli Blanc a cui è stata aggiunta la regola dell’en-prison che è basata sullo 0 e che prevede che tutte le puntate semplici vengano bloccate quando compare per poi essere sbloccate se esce la combinazione giocata al turno successivo. Le altre due varianti si differenziano per il colore del tavolo da gioco, per la mancanza della regola en-prison e per la presenza di ben tre croupier invece che uno. Nella versione americana, infine, è rimasto anche il doppio 0, dato che favorisce in maniera considerevole le chance del banco. Sono queste le tre versioni principali che in anni recenti sono “sbarcate” con successo anche sul web, diventando un comparto in grado di trascinare l’intero settore del gaming online. Un trend che è destinato a rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni grazie alla tecnologia, con la realtà virtuale in grado di riportare nelle case dei giocatori le magiche atmosfere delle tradizionali case da gioco.