Elezioni regionali prossima primavera, la domanda nasce spontanea: il M5s continuerà a ridimensionarsi correndo da solo?

In politica nulla è scontato prima di ogni consultazione elettorale, tutto può accadere, ma occorre fare i conti con la legge elettorale, Nazionale e regionale. Questa, impone la conquista di un determinato numero di voti come singolo partito o coalizione per entrare in Parlamento o in Consiglio regionale. Per Governare il Paese o una Regione occorre da parte di un partito prendere più voti, anche nei confronti delle coalizioni. In Italia è da più elezioni che nessun partito e coalizione riesce a superare la soglia dei voti per Governare. I Governi stanno nascendo con l’apparentamento di partiti che alle elezioni si sono presentati avversari. Il meccanismo elettorale regionale è ancora più penalizzante per chi corre da solo. Non esiste il doppio turno come alle elezioni comunali, e com’era alle elezioni provinciali. Vince il partito o la coalizione che prende più voti già al primo turno. Nella prossima primavera si torna al voto per rinnovare i consigli regionali ed eleggere il presidente della Puglia, Campania, Marche, Toscana, Liguria, Veneto. La campagna elettorale è in piena attività, ad onore del vero non si è mai fermata dopo le ultime elezioni in Calabria e Emilia Romagna. Il centrodestra discute sui probabili candidati, come pure sta facendo il centrosinistra (in Puglia il presidente uscente Michele Emiliano ha vinto le primarie). Ciò che si ascolta dal M5s anche dopo il passaggio di consegna della leadership, Vito Crimi al posto di luigi Di Maio: “nessun apparentamento alle prossime elezioni regionali, non siamo né di destra, né di sinistra, abbiamo spalle abbastanza larghe che consentono di risollevarci dal peso che stiamo sopportando per la perdita di qualche milione di voti”. Errare In politica può determinare un enorme danno. Il M5s forse non ha ancora “capito” che alle ultime elezioni non ha eletto nessun consigliere alla Regione Calabria e in Emilia Romagna ha conquistato il 4,7% dei voti e due consiglieri. Se l’intento dei massimi responsabili del M5s è farlo sparire dalla scena politica stanno percorrendo la giusta via. Se così non è, se il Movimento deve continuare ad esistere, l’apparentarsi alle prossime elezioni regionali con altri partiti è una strada obbligata senza alternative.