Milano. Panchina al Gratosoglio ulteriore tassello per la valorizzazione della zona

Un luogo simbolico per incontrarsi, testimoniare il lavoro fatto per la riqualificazione urbana e promuovere la socialità tra i residenti. Questi gli obiettivi dell’iniziativa della ‘panchina’ al Gratosoglio, presentata dall’assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità Stefano Bolognini. La ‘panchina’ al Gratosoglio è un ulteriore tassello che si aggiunge agli interventi già messi in campo per la valorizzazione della zona, come ad esempio il rifacimento delle facciate degli edifici che si affacciano sulla piazza principale del quartiere. Ulteriori opere attuate per la valorizzazione edilizia a cura di Aler Milano e finanziate da Regione Lombardia, grazie al recupero di risorse derivanti da economie del Contratto di Quartiere, per un importo di circa 3, 5 milioni di euro. “L’installazione della panchina – ha spiegato l’assessore Bolognini – non può che rappresentare un esempio artistico di forte stimolo culturale e sociale, in quanto promuove la partecipazione, la condivisione e la socialità tra i residenti; un luogo strategico aperto e adatto a tutti, famiglie, ragazzi, adolescenti, dove incontrarsi, leggere, dialogare, ascoltare, conversare, vivere momenti di armonia e serenità”. “Un’iniziativa per cui esprimo pieno apprezzamento – ha sottolineato Bolognini – e che rafforza la piena attenzione e sensibilità istituzionale verso le esigenze sociali della comunità; è il senso della realizzazione di luoghi – simbolo da vivere, ‘beni’ a disposizione di tutti, per la partecipazione attiva della cittadinanza. Le politiche sociali di Regione Lombardia sosterranno sempre iniziative come queste, affinché l’arte e la cultura possano esercitare sensibilità, fascino, attrazione. Mi auguro che iniziative come queste possano essere replicate anche in altri contesti urbani”. La panchina diventa il simbolo sociale di riferimento della comunità, espressione fisica del senso dell’accoglienza e del vivere quotidiano. Un esempio concreto di come l’opera d’arte possa declinarsi in molteplici significati e interpretazioni, di come uno spazio fisico può acquisire valore, perché in grado di rispondere alle diverse esigenze di chi vive quel luogo o di chi in quel luogo fisico vi giunge perché attratto da un’opera d’arte. Come nelle principali città europee succede anche qui, al Gratosoglio. L’arte arricchisce, valorizza, abbellisce, attrae e conferisce valore a un luogo pubblico, stimolando la comunità a prendersi cura di un bene comune e a farsi carico in prima persona di uno spazio condiviso. L’iniziativa rientra nell’ambito di una progettualità più ampia e ambiziosa di Regione Lombardia e Aler Milano che prevede la riqualificazione urbana e sociale delle periferie di Milano al cui interno sono previste azioni per fronteggiare la marginalizzazione sociale, interventi di ristrutturazione edilizia con particolare riferimento allo sviluppo di servizi e alla promozione di attività aggregative, culturali e sportive, nonché la collaborazione con il Terzo settore per favorire lo sviluppo delle relazioni sociali. Il quartiere Gratosoglio nasce intorno agli anni Sessanta su iniziativa dell’IACP (Istituto Autonomo Case Popolari di Milano) per rispondere a un bisogno di accoglienza in una fase storica connotata dalla realizzazione di alloggi popolari per rispondere ai flussi migratori provenienti dal sud Italia. Dal 2004 è avviato un programma di riqualificazione del quartiere, finalizzato al risanamento del patrimonio esistente, con una particolare attenzione a innovazione tecnologica e progettazione degli spazi aperti: “la piazza”, individuata come luogo di incontro pubblico e riferimento per i residenti. Nell’attuazione del programma “Contratto di Quartiere e rigenerazione urbana Gratosoglio”, finanziato da Regione Lombardia e avviato nel 2005, tra gli interventi previsti è stato attivato un laboratorio di quartiere. Uno spazio di incontro e informativo per i residenti, coinvolti a più riprese in diverse attività: bookcrossing, custodi sociali, scuola di italiano, e altro. Esperienza importante e strategica dal punto di vista relazionale, così come previsto nel programma di riqualificazione urbanistica.