Torvaianica. I corpi carbonizzati appartengono a Maria Corazza e Domenico Raco

Identificati i due corpi carbonizzati trovati sul litorale romano. Si tratta di Maria Corazza, 46 anni, dipendente di una ditta di pulizie, era scomparsa da venerdì mattina presto con la sua auto, una Ford Fiesta. Si tratta della stessa vettura di colore grigio, intestata ad una donna di 78 anni, ritrovata alle 9 in fiamme in una zona di campagna fra via San Pancrazio e via Siviglia, a Torvaianica. All’interno due cadaveri carbonizzati, che il calore intenso ha reso irriconoscibili. Uno però potrebbe essere proprio della donna che la ragazzina ha visto per l’ultima volta un’ora prima fuori dalla scuola dove l’aveva accompagnata e dove la tredicenne ha sostenuto l’esame di terza media. L’altro invece sarebbe di un amico di famiglia, Domenico Raco, 40 anni, anche lui sparito dalla circolazione sempre in mattinata. Viste le condizioni dei corpi, sarà l’esame del Dna a consentire l’identificazione certa. E con l’autopsia si potrà capire se siano stati uccisi. Il compagno di Maria, Maurizio, 55 anni, carrozziere e rappresentante di una società di vernici per auto — padre dell’adolescente —, è stato interrogato fino a tarda sera come persona informata sui fatti dai Carabinieri di Torvaianica, dove sono stati convocati molti parenti della donna, i colleghi di lavoro, amici e conoscenti. I Carabinieri della compagnia di Pomezia e del Nucleo investigativo di Frascati, coordinati dalla Procura di Velletri, indagano su tutti i fronti. Fra le ipotesi quelle di un duplice omicidio o di un omicidio-suicidio. Nella carcassa della Fiesta i soccorritori hanno trovato un corpo nella parte anteriore e l’altro, forse di donna, in quella posteriore. Solo mezz’ora prima, secondo alcuni testimoni, Maria e il compagno avevano lasciato la figlia a scuola. Poi, su due auto diverse, si sono divisi per andare al lavoro. Non è chiaro quando Raco sia salito sulla Fiesta della donna, ma non si esclude che sia trascorso pochissimo tempo. Chi indaga sta ricostruendo i rapporti fra le due persone che mancano all’appello, anche con la collaborazione di chi le conosceva. torvaianica Maria Corazza

Omicidio passionale a Torvaianica?

L’uomo morto in auto è un elettricista di origini calabresi ma residente da anni a Torvaianica. Come mai i due fossero insieme e, soprattutto, cosa ci facessero seduti così distanti saranno le indagini a spiegarlo. Sarà l’autopsia infatti a stabilire le cause della morte, chiarendo se i due siano stati uccisi prima che la macchina esplodesse o se sono bruciati vivi. Non è esclusa alcuna pista sia quella del suicidio-omicidio che quella del duplice omicidio, molto probabilmente per motivi passionali. Sotto interrogatorio, per quasi 12 ore, è finito il compagno della vittima che ha raccontato di avere accompagnato Maria Corazza e la loro figlia a scuola, per gli esami di terza media, e poi essersi separato dalla donna. Agli inquirenti l’uomo ha precisato di avere incontrato quella mattina tre persone tra clienti e colleghi, presso una ditta di Pomezia. L’alibi è stato confermato ai Carabinieri dai tre e ora l’uomo, incensurato, è a piede libero. Rappresentante di vernici per una società che ha sede a Bergamo, Maurizio D.N. si stava muovendo verso Frosinone per un altro appuntamento di lavoro quando è stato chiamato in caserma dopo il ritrovamento dell’auto carbonizzata. La madre della donna ha riferito di avere prestato la sua auto alla figlia la sera prima e di non averla più sentita da allora. Si scava nella vita della coppia e tra le amicizie della donna scomparsa, di cui si sono ascoltati anche diversi familiari.