Legge sblocca cantieri: Calabria sempre in lista d’attesa. D’Ippolito e Sapia: il Governo e il M5s non c’entrano con lo stallo dei lavori della statale 106

“Passata la Festa Gabbatu lu Santu”. Affermazione vecchia come il Mondo, ma sempre efficace per affermare il disinteresse per qualcosa da parte di qualcuno dopo averla promessa. La Legge sblocca cantieri, firmata dal Presidente della Repubblica, è una realtà che, però, esclude la Calabria per quanto riguarda l’avvio dei tanti cantieri bloccati. A tal proposito se ne parlato tanto attraverso tutti i mezzi d’informazione. Continuare a parlarne per affermare che la Calabria è sempre in lista d’attesa nell’agenda del Governo con riferimento ad ogni settore non si annoia nessuno anzi, si evidenzia com’è trattato il Popolo calabrese da chi Governa. I cittadini aspettano giorno dopo giorno la risoluzione dei loro problemi ed è giusto ricordarlo ogni giorno. La Calabria continua ad essere all’attenzione dei politici di ogni schieramento in occasione delle varie campagne elettorale nazionali. Si rivolgono a tutti i cittadini elencando ciò che faranno se il loro partito governerà l’Italia. Alle ultime elezioni politiche (4 marzo 2018) i calabresi hanno eletto trenta parlamentari (20 Deputati, 10 Senatori) e la maggioranza dei parlamentari conquistati dal M5s (17 tra deputati e senatori). La Provincia di Crotone è rappresentata da tre Parlamentari dei quali due del M5s, Elisabetta Barbuto (deputato), Margherita Corrado (Senatrice), uno di LeU Nico Stumpo. Una bella rappresentanza di parlamentari a difesa dei calabresi quando il Governo li ignora. Per fare ciò occorrerebbe la coesione di tutti i parlamentari eletti in Calabria, indipendentemente dal colore politico, quando si tratta di lavoro, sanità, trasporti, e questo fino ad ora non è mai accaduto. La Legge sblocca cantieri ha completamente ignorato la Calabria, unico provvedimento il tratto della Statale 106 Roseto Capospulico-Sibari. Ci si aspettava la reazione dei parlamentari calabresi nei confronti del Governo per aver ignorato la Regione per quanto riguarda lo sblocco dei cantieri ed invece accuse reciproche dei parlamentari del perché la Calabria è stata ignorata. Le ultime appartengono a D’Ippolito e Sapia (M5s) che rispondono alla Bossio (Pd). “Il governo e il Movimento 5 Stelle non c’entrano affatto con lo stallo dei lavori di ampliamento della Statale 106, con buona pace della deputata del Pd Enza Bruno Bossio, che ancora una volta ha utilizzato strumentalmente un provvedimento dell’esecutivo, cioè il decreto Sbloccacantieri, del tutto estraneo all’opera, per raccontare una storia diversa dalla realtà e alimentare polemiche e cronache fantasiose, di parte”. Lo affermano, in una nota, i deputati M5S Giuseppe d’Ippolito, che in commissione Lavori pubblici ha contribuito alla definizione dello Sbloccacantieri, e Francesco Sapia, eletto nel collegio uninominale di Corigliano-Rossano. “Al contrario – proseguono i parlamentari pentastellati – della narrazione di Bruno Bossio, questo decreto contempla soltanto nuove regole generali e modalità operative in tema di lavori pubblici: per bloccare le infiltrazioni criminali, per chiudere gli eventuali contenziosi fuori dei tribunali, per fermare lo strapotere che finora hanno avuto i concessionari autostradali, per consentire interventi già finanziati a vantaggio dei cittadini, per esempio ai fini della messa in sicurezza di strade e scuole, e per tanto altro ancora». «Il provvedimento – proseguono i deputati M5S – non riguarda le opere da realizzare e dunque la vicenda della 106, diversamente da quanto ha lasciato intendere la collega Bruno Bossio. Noi non siamo contrari all’ampliamento della Statale ionica, e lo diciamo con chiarezza. Oltretutto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha già detto che la stessa va fatta. Nello specifico, il problema – concludono D’Ippolito e Sapia – è, come ha ricordato la collega 5 Stelle Elisabetta Barbuto, che nello scorso marzo Anas ha comunicato che il contraente generale Sirjo aveva richiesto uno slittamento di 3 mesi per la consegna del progetto esecutivo dei lavori del III megalotto, a causa di certificate difficoltà finanziarie della società Astaldi, pur con l’impegno di recuperare il ritardo nella riferita consegna in fase di realizzazione dell’opera, così mantenendo invariato il tempo complessivo stabilito nel contratto”.