Crepe: se le conosci, le rimuovi (scopri come fare)

Anche se ci piacerebbe pensare il contrario, purtroppo le crepe non sono affatto un fenomeno sporadico nella vita di un edificio.

Le crepe nei muri sono lesioni che si presentano sull’intonaco e che possono tradire la presenza di fenomeni di indebolimento a carico delle fondazioni.

Il cedimento delle fondazioni po’ essere provocato da varie cause come:

  • una variazione repentina del livello di una falda acquifera sottostante

  • un intenso cambiamento climatico (piogge intense o siccità) che altera la composizione del terreno

  • dilatazione dei materiali provocata da escursione termica

  • eventi sismici

  • cantieri nelle vicinanze dell’edificio

  • intenso traffico veicolare

  • aggravi al carico del terreno (es. per interventi di ampliamento o ristrutturazione)

  • caratteristiche dei materiali inidonee a reggere carichi crescenti negli edifici

Le crepe non sono soltanto un problema che incide sulle scelte di arredamento della casa ma anche un sintomo di un potenziale pericolo a danno della stabilità dell’edificio.

Crepe nel muro

Come rimuovere le crepe superficiali

Le crepe di assestamento sono lesioni superficiali che non pregiudicano la stabilità di un edificio: si tratta di piccoli movimenti che le costruzioni eseguono per stabilizzarsi su una posizione meglio in grado di reggere il peso. I cedimenti invece sono fenomeni che incidono sull’equilibrio di un edificio e devono essere prontamente corretti.

Si tratta di distinzioni che non è facile da svolgere da soli: il fai da te improvvisato è decisamente sconsigliato in quanto si rischia di correggere soltanto il danno superficiale alle pareti senza incidere sulla causa che ha determinato le fessurazioni nei muri.

Le crepe di assestamento si possono verificare sia in tempi brevi (qualora siano determinate da deformazioni elastiche) sia in tempi lunghi (qualora siano provocate dall’emissione di acqua interstiziale nel sottosuolo compresso. La dilatazione tra i due margini della fessura rivela la direzione dei moti che l’hanno provocata: infatti fenomeni di trazione provocano crepe trasversali mentre negli elementi compressi possono verificarsi lesioni parallele al senso della compressione.

Nel caso di crepe che consistono soltanto in lesioni estetiche sottili si può intervenire con impasti di gesso o stucco per il muro. Dopo aver bagnato adeguatamente la superficie da trattare si procede ad applicare l’impasto un paio di volte, lasciando un intervallo di trenta minuti tra le rispettive passate.

Nel caso di crepe ampie bisogna innanzitutto allargare con un raschietto o uno scalpello rimuovendo la parte di muro poco stabile che impedisce allo stucco di attaccarsi al muro.

Se vi sono delle infiltrazioni d’acqua al suo interno andrebbe prima rimossa la fonte di acqua e magari avvalersi di miscela antimuffa per purificare la parete.

Dopo aver bagnato e spazzolato con intensità l’area in questione, occorre predisporre un impasto a partire dalla calce (per le pareti interne) o che mescoli calce e cemento (per le pareti esterne).

Bisogna ovviamente riuscire a generare un impasto che sia utile allo scopo di colmare lo spazio vuoto prodotto dalla crepa senza risultar troppo molle o troppo arido.

Al termine dell’operazione si può pitturare la parete per rendere il colore omogeneo.

Come rimuovere le crepe pericolose della casa

Migliorare la sicurezza della casa comprende anche valutare in maniera tempestiva i segnali che possono farci intendere un indebolimento delle fondamenta sulle quali poggia l’abitazione.

Davanti a una crepa profonda non bisogna fare finta di niente ma occorre rivolgersi a persone competenti che sappiano indagare in profondità sulle cause del dissesto, per individuare se si tratti di problematiche serie o soltanto di danni estetici.

I tecnici esperti in geoedilizia si occupano di valutare lo stato di stabilità del terreno per proporre interventi di consolidamento dal migliore rapporto costi/benefici. Gli ingegneri strutturalisti possono stabilire con esattezza se si è in presenza di lesioni causate da fenomeni strutturali statici o dinamici, oppure se le fessurazioni sono provocate da moti di assestamento dell’edificio.

Le iniezioni di resine espandenti, ad esempio, sono una tecnica molto apprezzata da anni nel mercato per correggere le comuni cause di dissesti. Si tratta di sostanze chimiche che vengono fatte penetrare nel terreno oltre lo strato solido per incontrare gli spazi vuoti che minano la stabilità dell’edificio. Le resine ecocompatibili si gonfiano andando a riempire le cavità e offrendo una superficie solida per resistere al carico dell’edificio.

I micropali pressoinfissi in acciaio consentono di stabilizzare la pavimentazione in tempi molto ridotti senza ricorrere a macchine ingombranti e senza mettere in piede cantieri invasivi.

I micropali precaricati sono tubi di spessore minimo 8 mm e diametro da 76 a 114 mm, che vengono installati nel terreno per mezzo di martinetti idraulici speciali. Essi permettono di stabilizzare la fondazione spostando i carichi verso porzioni di terreno solide per offrire una sufficiente resistenza al peso dell’edificio.

I pali precaricati in acciaio richiedono cantieri dai tempi ridotti e poco invasivi per essere applicati e possono essere calibrati nel rispettivo carico in corso d’opera per renderli adatti allo sforzo da sopportare nel corso del tempo.

Ricorda sempre di affidarti a degli esperti, sulla tua sicurezza non c’è da scherzare!