E’ Halloween-Brexit: uscita di Londra rinviata al 31 ottobre 2019

C’è l’accordo su una proroga flessibile dei negoziati per la Brexit sino al 31 ottobre 2019, ultimo giorno del mandato dell’attuale Commissione europea. Si parla già di Halloween-Brexit. E’ prevista anche una revisione della situazione, e degli eventuali passi avanti fatti dalla May nei suoi negoziati con l’opposizione laburista, al Consiglio Ue di giugno. “Un’estensione flessibile, un po’ più corta di quanto prevedevo, ma ancora abbastanza, per trovare la soluzione migliore”, ha commentato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, invitando Londra a “non buttare via questo tempo”. Condizione posta dall’Unione per ottenere la proroga è però la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni Europee (a meno che la May non riesca, attraverso un accordo con l’opposizione laburista, a far approvare l’accordo di recesso dal Parlamento britannico prima dello svolgimento del voto, cioè prima del 23 maggio), pena la certezza di trovarsi catapultata fuori dal blocco europeo, senza un accordo, il primo giugno. “Dura lex, sed lex”, ha rimarcato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che ha sottolineato come la “revisione” fissata al Consiglio europeo di giugno non sarà una tagliola, ma un’occasione “per fare un punto della situazione”. La May ha rimarcato che l’Ue “ha accolto la mia principale richiesta” di aggiungere all’accordo raggiunto una clausola per un’uscita dall’Unione il prima possibile. Così, se l’accordo sulla Brexit sarà approvato dal Parlamento britannico, Londra “potrà ancora uscire dall’Unione prima del 30 giugno”. L’accordo raggiunto fra i leader dei 27 è un compromesso in cui ha pesato molto la posizione intransigente di Parigi contraria a una proroga più lunga. Tusk, infatti, aveva proposto un’estensione lunga per la fine dei negoziati con Londra, fino a un anno, e le due date possibili di cui si era parlato erano la fine di dicembre e la fine di marzo 2020. Ma il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto duro, a quanto pare da solo, sulla sua posizione contraria alla proroga breve. Così si è arrivati alla decisione che prevede un rinvio al 31 ottobre.