Qual’è la memoria del bene?

“ Senza memoria non può esserci futuro “ Vincenzo Calafiore Era l’agosto del 1937, nacquero i gulag e la campagna di sterminio degli oppositori. E’ uno sguardo, un pensiero, alla memoria delle vittime e nascono delle domande: Chi sono i “ giusti “ dei Gulag, e i “giusti “ della Shoah? Che significato hanno in questi tempi ricordare le vittime del male estremo? Qual è il valore della memoria del bene? Occorre focalizzare questa cifra: – 1937 – e significa che in URSS erano trascorsi vent’anni dalla “ Rivoluzione ” che poi non è servita a niente.. i contadini non avevano ricevuto la terra che era stata loro promessa, gli operai non avevano ricevuto le fabbriche e le industrie, il popolo non ha avuto né pace né tranquillità, anzi ha ritrovato il terrore di Stato, un metodo vecchio di ogni dittatura per risolvere i problemi. Oggi crediamo di avere la – democrazia – , crediamo di vivere nella democrazia, ma di quale democrazia, questa non è la democrazia è una sottospecie semmai, ma è un altro discorso. In quell’anno, il 1937, ed era impensabile a una qualsiasi forma di resistenza, perché gli organi di regime lavoravano per la repressione ben coordinati e i processi – sommari- o basati sul terrore era cosa normalissima. “ Tutti “ gli oppositori che si opponevano coscientemente al regime sovietico venivano immediatamente –prelevati -! Qualsiasi forma di manifestazione e di libertà di pensiero era considerata come una controrivoluzione o attività controrivoluzionaria è veniva perseguita penalmente. Molti venivano arrestati e fu così che si consolidò il regime, anche con l’uso rabbioso di appelli alla lotta contro i fantomatici nemici del popolo sulle pagine dei giornali. In luglio del 1937, non ricordo bene se nella prima decade.. il politbjuro del Comitato centrale del Partito Comunista ( Bolscevico) diede inizio a una tremenda campagna di terrore: condannare dopo un processo sommario tutti i sovversivi, tra i quali anche coloro che stavano già scontando una condanna, con delle distinzioni e cioè, quelli di – prima categoria- intellettuali etc etc alla fucilazione e quelli di –seconda categoria- alla detenzione in lager o nelle carceri. Il regime richiese le cifre dei sovversivi … registrati, e su questa base furono istituite le famigerate “ trojke”, che altro no erano che organi stragiudiziali addetti alla repressione degli <> e fu anche stabilito un piano territoriale. Contemporaneamente a ciò, si svolse anche l’operazione NKVD contro spie, sabotatori,parassiti e terroristi… i nomi raccolti venivano sottoposti all’esame delle –dvojke- organi extra-giudiziali. Si prospettava l’eliminazione di un gran numero di persone, per questo motivo si dovette risolvere il problema di dove e come seppellirli. Furono creati nuovi cimiteri che rispondevano a certi criteri.. dovevano essere distanti dalle città almeno oltre i venti kilometri, in località nascoste, solitamente in boschi e foreste. Nacquero così luoghi tristemente noti o famosi come Butovo, Kommunarka, Kuropaty , Bukovnja. In centinaia di migliaia furono fucilati e sparirono. Alle famiglie veniva comunicato solo a voce che si trovavano in campi di concentramento senza diritto di corrispondenza. Durante la campagna del terrore del 1937-1938 a Leningrado e nella Russia NO su disposizione di Leningrado furono uccise oltre quarantamila persone, non è noto il numero esatto. Allora, in quegli anni stessi del Grande Terrore, era impossibile rendersi conto delle proporzioni reali delle stragi in corso. Dopo Stalin la menzogna sulle fucilazioni assunse un’altra forma. Negli anni 1955-1963 vennero compilati certificati di morte per cause inventate: ascesso al fegato, tifo addominale,setticemia, e così via, e la data della morte veniva fatta risalire agli anni 1941-1945! Dal 1964 si cominciarono a indicare le vere date della morte. Mezzo secolo di menzogna. I sette decenni della Grande Menzogna del Partito Comunista. Dove sta la differenza tra un Gulag e un Campo di sterminio nazista qualunque? Questa è un’altra domanda, o è: la domanda?