Ci auguriamo che il Veneto respinga la proposta di regolamentare la prostituzione

“Ci auguriamo che il Veneto respinga la proposta di regolamentare la prostituzione. Le donne costrette a prostituirsi sono vittime, rese schiave dalla criminalità organizzata e dai clienti che sfruttano la loro condizione di vulnerabilità”. È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII , in merito al progetto di legge di iniziativa statale che mira a regolamentare la prostituzione, istituendo appositi “albi” registrati nei Comuni, proposto dal consigliere Antonio Guadagnini.

“La discussione in Regione – continua Ramonda – arriva pochi giorni dopo la Veglia contro la prostituzione, tenutasi a Verona, cui hanno partecipato centinaia di persone insieme a ben cinque Vescovi”. “Ci auspichiamo che la Regione adotti le misure necessarie per liberare le migliaia di donne, tutte provenienti da paesi poverissimi, che in Veneto ogni notte sono costrette a soddisfare le turpi richieste dei clienti italiani”.

“La soluzione più efficace – prosegue Ramonda – non è regolare il fenomeno ma contrastare la domanda, con sanzioni e misure rieducative per i clienti, come dimostrano le esperienze condotte da vari Paesi europei che hanno adottato il cosiddetto “modello nordico”. Confidiamo che presto anche l’Italia adotti questo modello di intervento”. A sostegno di questa proposta la Comunità Papa Giovanni XXIII ha promosso una campagna informativa e una raccolta di firme che ha già ottenuto l’adesione di oltre 30 mila persone e molte personalità civili e religiose, reperibile all’indirizzo www.questoeilmiocorpo.org.