Roma. Sala Umberto: la poliedricità di Flavio Insinna

Valido intrattenitore, spontaneo e disinvolto con la scioltezza di linguaggio che lo caratterizza, Insinna per tutto lo spettacolo La macchina della felicità, mantiene una viva e partecipe conversazione con il pubblico. Sembra non ci sia copione perché tutto appare improvvisato e nasce dalla definizione che alcuni spettatori rilasciano su un foglietto sul concetto di felicità e da qui le osservazioni e le riflessioni. Piacevolmente leggero il dialogo spinge all’introspezione, al relazionarsi con gli altri, alla riflessione e quindi alla maturazione di contenuti e di idee. Il messaggio è positivo, la felicità anche se non si raggiunge a darne una definizione, non è altro che l’attuazione dei valori della vita non sempre perseguite. Due ore trascorse all’emblema del sorriso e allietati da un gruppo di musicisti e dalla voce di una cantante veramente gradevole. In scena fino al 6 gennaio.