Roma. Ambra Iovinelli ospita Angela Finocchiaro

Un’Angela Finocchiaro insolita che si cimenta in un monologo dalla trama ispirata al mondo classico: Teseo e il Minotauro. Che poi si disperde nel labirinto, aggrappata al filo che stenta a farle trovare l’uscita. Per niente temeraria, la prigioniera vorrebbe risolvere il pasto del Minotauro per salvare la vita ai giovinetti ateniesi, destinati al nutrimento del mostro. Nel farsi coraggio cerca un interlocutore e lo trova soltanto nella parete della tetra dimora, allora pensa, parla, ironizza con se stessa, riconoscendo i propri limiti, i suoi inutili tentativi fino a quando intuisce che il toro per natura sua è un ruminante e quindi un erbivoro. In maniera dolce, presa dalla disperazione che porta all’ilarità e non al tragico, riesce a trovare il bandolo del gomitolo. Qual è il messaggio? La violenza non si combatte con la violenza ma con l’intelligenza. Atto unico con momenti non sempre gradevoli. L’attrice è brava e i sei ballerini acrobati danno spettacolo non comune, peccato che sarebbero potuti apparire ancora più sul palcoscenico. A teatro fino al 7 del mese.