Anzio. Choc a Lavinio: pensionato torinese trovato morto in giardino

Un dramma familiare si è consumato alle porte di Roma nella più totale indifferenza. Una famiglia abitava a Lavinio, frazione del Comune di Anzio, tra cumuli di rifiuti, con poco cibo a disposizione, vestiti di stracci e notevoli difficoltà anche per un minimo di igiene personale. Padre, madre e quattro figli, tutti di età compresa tra i 7 e 9 anni. La famiglia torinese da qualche tempo si era trasferita sul litorale romano. I bambini non andavano neppure a scuola. Tutto è emerso dopo una richiesta d’aiuto giunta alla polizia locale dopo che di un operaio della Fiat in pensione non si trovavano più tracce. L’uomo è stato trovato privo di vita nel giardino dell’abitazione ridotta a una discarica. L’uomo era stato portato al pronto soccorso di Anzio per una crisi respiratoria e aveva rifiutato il ricovero. Alcune settimane prima, visto il gran numero di rifiuti presenti nel giardino dell’abitazione dove viveva la coppia, i due erano stati sanzionati proprio dai vigili urbani, che non immaginavano però quel che c’era all’interno di quella casa. Poi una telefonata angosciata fatta dalla moglie della vittima, una donna di 35 anni, con cui chiedeva aiuto alla polizia locale non avendo notizie del marito, uscito da casa senza poi dare più sue notizie. I vigili, giunti a Lavinio, hanno scoperto che il corpo, privo di vita, era in giardino, accasciato su un tavolo. Una circostanza inizialmente apparsa sospetta. I vigili urbani hanno però appurato che il decesso era avvenuto per cause naturali ed è emerso in che stato viveva la famiglia. La donna e i figli sono stati infatti trovati sporchi e denutriti e l’appartamento in uno stato fatiscente. I bambini, sottoposti a visita pediatrica, sono stati trovati in buono stato di salute, anche se denutriti e con alcuni problemi cutanei dovuti alla scarsa igiene personale. I minori, contattato il Tribunale, sono stati così affidati a strutture specializzate e ora le indagini vanno avanti. Sembra infatti che la coppia si fosse allontanata dal torinese dopo che, per problemi analoghi, si era resa conto che tramite i servizi sociali rischiava di vedersi togliere i bambini. Una vita nel più profondo degrado, senza neppure garantire l’istruzione ai figli, era diventata per loro la normalità.