Disastro Italia: l’Europa respinge la manovra. Spettro troika

Mai l’Italia aveva toccato il fondo. Oggi su Roma aleggia l’ombra della troika. La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano. Bruxelles ha chiesto un nuovo documento che dovrà essere inviato entro tre settimane. La bocciatura è arrivata. La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo. Lo ha stabilito il collegio dei commissari. Dall’esecutivo europeo è giunta la richiesta “di sottomettere di nuovo il documento programmatico di bilancio. E’ la prima volta che lo facciamo. E’ una mossa senza precedenti”, ha spiegato una fonte in vista della conferenza stampa del vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, per l’annuncio ufficiale. La mossa era prevedibile dopo lo scambio di lettere tra l’esecutivo europeo, rappresentato dagli addettì alle questioni economiche Dombrovskis e Moscovici, e il Tesoro italiano. Una prima missiva targata Ue aveva chiesto a Roma di rivedere i contenuti del progetto di bilancio, in considerazione che la previsione di un deficit/Pil al 2,4% nel 2019 avrebbe generato una “deviazione significativa” dalla traiettoria concordata sui conti pubblici. Un cambio di rotta non ammissibile, per un Paese con il debito oltre il 130% del Pil. A quel richiamo, il governo ha deciso di rimanere sordo pur ammettendo di avere scritto un documento che rigetta gli impegni presi in passato, il ministro Tria ha definito indispensabile la scelta per riportare l’Italia alla crescita sostenibile. Ma le posizioni si sono compattate contro la richiesta ulteriore di sforamento italiano. A questo punto, se l’Italia non si vorrà adeguare alla nuova richiesta di revisione, rischia di aprirsi una procedura per il debito che potrebbe a sua volta portare a sanzioni e in ogni caso a una stretta sorveglianza sulle finanze pubbliche. I grillini vogliono affondare comunque l’Italia. Non sembra nell’agenda del governo un cambio di orientamento sulla Manovra. “Non esiste alcun piano B. Ho detto che il deficit al 2,4% del Pil è il tetto. Questo sarà il nostro tetto. Siamo pronti forse a ridurre, ad operare una spending review, se necessario”, ha detto il premier Giuseppe Conte, intervistato da Bloomberg Tv.