Vivere in un ambiente più sano, sprecando meno: operazione riciclo

L’Educazione allo Sviluppo Sostenibile è qualcosa che ci riguarda tutti da vicino. Coinvolge l’economia dei consumi e della società. Si tratta di un processo che ha un approccio molto più ampio di quanto non si possa immaginare, che coinvolgerà tutti gli aspetti della vita delle prossime generazioni. Pensiamo ad esempio alla bioarchiettura/bioedilizia. Per le risorse della Terra. Abbiamo necessità di crescere generazioni in grado di innescare una trasformazione culturale, cominciando proprio dall’insegnamento nelle scuole. La scuola, luogo cardine per la formazione di nuove generazioni al rispetto per l’ambiente ha dato sempre più spazio all’Educazione Ambientale come area di sperimentazione nella quale si possono fare confluire numerose discipline Per questo è importante fare in mondo che anche enti e aziende virtuose possano collaborare con la Scuola per cercare nuovi modi di osservare, fare ricerca e apprendere, ideando percorsi educativi e formativi di settore che siano complementari alle normali materie d’insegnamento. L’educazione ambientale svolta a scuola o all’interno delle famiglie ha il vantaggio di formare la cittadinanza attiva consentendo di comprendere la rete complessa che lega le attività umane alla natura, le risorse che abbiamo ereditato dai nostri avi e quelle che trasmetteremo alle generazioni future. Gran parte del problema rifiuti può essere risolto dai cittadini con la raccolta differenziata porta a porta. Ma la percentuale rimanente riguarda errori di progettazioni che devono e possono essere risolti dalle imprese. Pensiamo ad esempio al packaging: le confezioni che avvolgono i prodotti e che sono le prime ad essere gettate. Solo con una efficace e intelligente progettazione questi involucri potranno essere divisi facilmente prima di venire eliminati. Per questo sono sempre più le imprese che si impegnano in buone pratiche a rifiuti zero, ovvero operano nella riduzione drastica dei rifiuti. Tra queste ci sono alberghi, fabbriche produttive, consorzi, negozi e startup. Un paio di esempi per tutti: quali sono i prodotti che normalmente utilizziamo in casa o in ufficio e che vengono gettati nella raccolta indifferenziata, con uno spreco di materiale e senza alcuna salvaguardia per l’ambiente? Le capsule del caffè e la cartucce (o toner) per le stampanti. Ogni anno gettiamo, solo in Italia, miliardi di capsule e cartucce: un numero così grande che difficilmente potrà essere sostenibile in futuro. Per questo aziende come la Lavazza o la Vergnano si sono impegnate a favore della tutela ambientale per la raccolta e il riciclo delle capsule da caffè. Sono già in commercio anche capsule compostabili che possono essere integralmente avviate al compostaggio, utilizzato come fertilizzante e dunque non inquinante. Così imprese virtuose come Tonerpartner.it, leader negli accessori per stampanti e materiali di consumo e attrezzature da ufficio, i toner vengono riciclati e l’azienda si è impegnata a realizzare articoli con alternative compatibili che hanno un simbolo contrassegnato in verde. La filosofia aziendale ha come impegno di orientarsi verso la sostenibilità. Tutto quanto senza incidere economicamente sui costi. Il consumatore non ci rimette e l’ambiente è salvaguardato. Tutti possiamo fare qualcosa di utile per raggiungere gli obiettivi dell’ecosostenibilità: solo rimanendo uniti e collaborando si potrà avere un mondo privo di rifiuti.