Matteo Salvini mantiene la parola: come cambia la legittima difesa

Al via l’iter per modificare la legittima difesa. Il partito democratico teme il “far west”. La vice presidente del Senato, Anna Rossomando, avvisa Matteo Salvini che “la giustizia fai da te mette in pericolo cittadini onesti”. Il ministro grillino della Giustizia Bonafede, è dell’idea che dalla norma in vigore vadano “eliminate zone d’ombra”. La prima mossa tocca al Senato che deve decidere se adottare un testo base tra quelli depositati o procedere alla stesura di un testo unico. Quello della Lega punta a inasprire le pene e a riconoscere la difesa sempre come legittima eliminando il principio di proporzionalità tra offesa e difesa richiesto ora dall’art. 52 del codice penale. “Così si allargano le maglie” critica Ristretti Orizzonti. “Una proposta inutile e confusa” sostiene il presidente dei penalisti romani, Cesare Placanica. Accanto alla legittima difesa c’è il recepimento della direttiva Ue sul controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi, balzato in primo piano dopo che Repubblica ha scritto di un “contratto» sottoscritto dal leader della Lega a febbraio, in campagna elettorale, in cui si impegna a tutelare le vittime di reati e a coinvolgere i produttori di armi civili quando si discute dei loro interessi. Conarmi e Anpam, sigle dei produttori di armi per uso sportivo o venatorio, sono state sentite alla Camera dalle commissioni Affari costituzionali e Politiche Ue. È vero che in campagna elettorale avete finanziato la Lega? ha chiesto Gennaro Migliore, Pd. “Noi – ha risposto Pierangelo Pedersoli, presidente Conarmi – siamo stati avvicinati da tutti i partiti, come avvenuto sempre ma le 110 aziende che rappresento non hanno mai firmato niente. Quanto a contributi, stante la situazione economica, non avevamo neanche i fondi per pagare un caffè”.