Le squadre di Bella Milano diventeranno venti in autunno
Partono in sei zone della città le squadre di Bella Milano, il progetto del Comune che prevede il coinvolgimento di persone fragili che si trovano in una situazione di difficoltà e di cento richiedenti asilo volontari impegnati a rotazione in azioni di cura del territorio. L’iniziativa ha avuto una prima fase sperimentale nelle zone della Stazione Centrale e di via Padova-Loreto tra la fine del 2017 e i primi quattro mesi del 2018 e oggi riparte completamente rinnovata. Le squadre non si occuperanno più solamente di pulizia di giardinetti, lavaggio dei giochi per bambini, raccolta di cartoni e foglie, di materiale destinato alla raccolta differenziata o speciale operando in parallelo con AMSA e svolgendo interventi non previsti dal contratto di servizio, ma avranno anche il compito di segnalare i casi di disagio sociale individuati sul territorio. Si amplia inoltre il raggio d’azione del progetto passando da due a sei zone presidiate: vengono confermate le aree della sperimentazione alle quali si aggiungono il Corvetto (via Barabino, via Polesine, via Pomposa, via Mompiani, via Longhena), Baggio (via Cancano, via Cividale del Friuli, via Anselmo da Baggio), zona Sarpi (via Sarpi, piazza SS Trinità, via Messina, via Niccolini, via Bruno, via Rosmini) e zona via Gola (via Gola, via Segantini, via Magolfa, piazza Ercole, parco Baden Powell). In autunno, inoltre, l’obiettivo è incrementare ancora l’impegno arrivando a venti squadre che copriranno anche i quartieri di San Siro, Quarto Oggiaro, Niguarda, Molise-Calvairate e Gratosoglio. Ogni squadra lavorerà dal lunedì al sabato per sei ore al giorno intervenendo prioritariamente nelle vie indicate dal piano, ma spostandosi anche in relazione alle segnalazioni dei cittadini e dei comitati di quartiere. Ogni team sarà composto da un caposquadra assunto dalla cooperativa tra le persone svantaggiate, due tirocinanti e quattro volontari. “Con Bella Milano – ha detto il Sindaco di Milano Giuseppe Sala – abbiamo l’opportunità di coinvolgere i milanesi in condizioni di svantaggio sociale, perché disoccupati da molto tempo o provenienti da esperienze di carcere, dipendenza, senza fissa dimora, in attività utili per sé e per la collettività. Accanto a queste persone, individuate dai Servizi sociali del Comune e impiegate con una borsa lavoro, come primo passo per rientrare nel mondo del lavoro, ci saranno alcuni richiedenti asilo che hanno aderito alla nostra proposta di mettersi gratuitamente a disposizione della città per costruire insieme, anche attraverso attività di volontariato, un percorso di integrazione nei diversi quartieri. È una formula che riteniamo vincente proprio perché permette a tutte queste persone di dimostrare la propria voglia fare impegnandosi in attività molto apprezzate dai cittadini”. “Le squadre Bella Milano – ha affermato l’Assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – formate da disoccupati e richiedenti asilo da una parte e le azioni volontarie messe in campo dai migranti che puntano a coinvolgere 800 persone dall’altra indicano un modello Milano che chiediamo ai ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in relazione alle loro diverse deleghe, di assumere a livello nazionale. Ci auguriamo che su questo tema si apra un confronto con il Governo quanto prima”. La sperimentazione, gestita dalla cooperativa VestiSolidale, ha coinvolto 15 soggetti fragili – disoccupati seguiti dai servizi sociali e che vivono situazioni di svantaggio perché provenienti dal carcere, da contesti di disabilità o perché over 55 espulsi dal mondo del lavoro e ancora lontani dalla pensione – selezionati dal Centro Mediazione Lavoro del Comune di Milano (Celav) che hanno svolto un tirocinio retribuito con una borsa lavoro di circa 500 euro al mese. Ad affiancarli 15 richiedenti asilo ospiti dei centri di accoglienza del territorio che hanno scelto, su base volontaria, di partecipare all’iniziativa. Bella Milano è un progetto di intervento sui quartieri della città realizzato in collaborazione con la direzione Periferie, con azioni antidegrado e coinvolgimento della cittadinanza attiva, che declina l’inclusione lavorativa e sociale in attività utili per la comunità e per chi le compie: i disoccupati potranno avere l’opportunità di muovere nuovamente i primi passi nel mondo del lavoro, i richiedenti asilo potranno a loro volta impegnarsi volontariamente facendosi conoscere dalla comunità e facendo pratica della lingua italiana. Il 2018 sarà il terzo anno di attività volontaria dei richiedenti asilo svolta all’interno del programma “Un’azione in Comune” che ha visto la partecipazione di 500 volontari – che diventeranno 600 nel 2019 – per oltre 20 domeniche nel corso dell’autunno 2016 e 2017. Tra le iniziative che hanno visto il coinvolgimento degli ospiti dei centri d’accoglienza anche “Puliamo il mondo”, il progetto di Legambiente a cui hanno partecipato 200 volontari negli scorsi due anni. Oltre cinquanta volontari dei centri comunali – che diventeranno cento nel primo semestre del 2019 – hanno inoltre svolto attività specifiche nel 2018 fornendo supporto tecnico per grandi eventi pubblici, occupandosi della manutenzione del verde e supportando gli operatori nel recupero delle eccedenze alimentari dai magazzini e nella distribuzione dei pasti. In totale, quindi, il prossimo anno si prevede di passare da seicento a oltre ottocento volontari coinvolti.