Reggio Calabria. Omicidio Donatella Fortugno: arrestato Paolo Chindemi

Quattro italiani sono stati fermati dalla Polizia a Reggio Calabria con l’accusa di essere i presunti assassini di Donatella Fortugno. La donna di 48 anni è stata uccisa il 16 marzo 2018 a Gallico con una serie di colpi di pistola sparati da più persone mentre era in auto con l’amante Demetrio Lo Giudice. L’uomo di 53 anni è considerato elemento di spicco dell’omonima cosca della ‘ndrangheta. Il cinquantenne rimase ferito ad un braccio durante l’agguato. I due furono raggiunti dai sicari nei pressi di un torrente dove si erano appartati a bordo di un fuoristrada.

L’inchiesta De Bello Gallico

E’ stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e della Polizia di Stato di Reggio Calabria. L’inchiesta ha dimostrato che il reale obiettivo del killer, che entrò in azione la sera del 16 marzo scorso sul torrente Gallico, non era la donna ma l’uomo che stava con lei in macchina. Esaminate le immagini di settanta impianti di videosorveglianza pubblica e privata. Ricostruite le fasi dell’agguato, gli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria, sono arrivati ad individuare l’auto che il killer aveva usato per raggiungere il luogo in cui si erano appartati i due amanti, effettuare un primo sopralluogo e poi porre in essere l’agguato in cui fu uccisa la donna e fu ferito gravemente l’uomo. Centinaia di ore di filmati passati sotto lente hanno consentito ai poliziotti reggini di ricostruire le fasi dell’appuntamento delle vittime, del sopralluogo, dell’agguato e della fuga del killer, nonché della corsa verso l’ospedale del ferito a bordo della macchina, con la donna colpita a morte.

Fermato Paolo Chindemi

Attraverso il confronto di moltissimi filmati estrapolati dai diversi impianti di video sorveglianza, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti ad individuare l’Audi A3 Sportback usata dal sicario la sera del 16 marzo per compiere l’agguato. Tutti gli accertamenti effettuati al riguardo, hanno dimostrato che la macchina veniva usata solo da Paolo Chindemi, ventottenne di Gallico. Le intercettazioni ambientali disposte dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno consentito di raccogliere ulteriori e pregnanti elementi che, in combinazione con i dati acquisiti dagli impianti di video sorveglianza, con riferimento al mezzo utilizzato dal killer per compiere l’agguato, andavano a comporre un quadro indiziario grave, preciso e concordante a carico del sicario, quale esecutore materiale dell’efferato delitto, che è stato fermato nella notte dai poliziotti della Sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria. Paolo Chindemi è figlio di Pasquale, assassinato tre mesi prima a Gallico nel corso di un agguato. Con lui sono state fermate altre tre persone, che a vario titolo, hanno avuto un ruolo nella missione di morte.